Auto elettriche e fotovoltaico, fonti rinnovabili e mobilità elettrica sostenibile. Quali rapporti intercorrono tra queste tecnologie? E’ possibile metterle “in simbiosi” per ridurre le emissioni inquinanti senza rinunciare alle comodità delle moderne tecnologie? Quale relazione ci può essere tra energia pulita, auto elettriche e fotovoltaico?
La risposta è facilmente intuibile: la mobilità elettrica favorisce la riduzione delle emissioni. Ma ad una condizione: alla condizione di produrre l’elettricità necessaria in maniera pulita e senza emissioni, in questo le fonti rinnovabili, fotovoltaico, dunque, ma non solo, possono avere sicuramente una grossa responsabilità. Auto elettriche e fotovoltaico possono andare “a braccetto” per l’energia pulita.
Il Decreto Crescita in Italia ha approvato, tra le numerose norme, quella che riguarda lo sviluppo della mobilità sostenibile. A partire dal 2014 il rilascio del permesso di costruire di alcuni tipi di edifici è vincolato alla predisposizione di colonnine di ricarica per le auto elettriche.
Nello specifico si tratta della norma contenuta nell’articolo 17 bis del decreto che prevede, per il rilascio delle autorizzazioni comunali per la costruzione, l’obbligo di installare colonnine di ricarica per auto elettriche. Una per ogni posto auto previsto. La norma non verrà applicata a tutti gli edifici, ma solo per gli edifici privati (di nuova costruzione) con superfici superiori ai 500 metri quadrati e con destinazione d’uso diversa dal residenziale.
Diventa dunque obbligatoria, per i nuovi edifici che abbiano queste caratteristiche, l’installazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche. Una colonna di ricarica per ogni posto auto previsto (coperto o scoperto, box o aperto).
Perchè questa norma è interessante? Per un semplice motivo: installare il fotovoltaico diventa un motivo in più per ottimizzare al meglio l’autoproduzione di energia elettrica da fonte solare. Auto elettriche e fotovoltaico possono diventare, dunque, un connubio vincente per combattere le emissioni.
Per ora la norma prevederebbe l’obbligo solo per gli edifici non residenziali, ma a quanto pare, toccherà presto anche gli edifici residenziali, in particolare ai condomini, per i quali ci sarà la possibilità (non: l’obbligatorietà) di installare colonnine di ricarica elettrica con la semplice maggioranza dei condòmini.
Non solo. La norma sulle auto elettriche prevederebbe la possibilità di realizzare stazioni di ricarica ‘pulita’ senza pagare il contributo di costruzione. Le stazioni, infatti, vengono considerate “opere di urbanizzazione primaria” e, come tali, esenti dal contributo di costruzione.
Non solo. Anche a livello nazionale il decreto prevederebbe la predisposizione annuale di un piano infrastrutturale di strutture di ricarica per le auto elettriche. Nello specifico: entro il 30 giugno di ogni anno lo Stato dovrà redigere un piano di sviluppo per le reti di ricarica con obiettivi graduali e progressivi (anche attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio). Ovviamente dovrebbe occuparsi anche di redigere le linee guida per la costruzione delle reti di ricarica per auto elettriche.
Auto elettriche e fotovoltaico, il punto in Europa
Secondo uno dei principali portali online italiani che si occupa di censire la localizzazione delle colonnine elettriche per la ricarica dell’auto, esistono nel nostro Paese 565 postazioni di ricarica. La loro distribuzione non è omogenea: le aree più attrezzate si collocano al nord e nel centro, mentre il sud e le isole presentano una diffusione meno accentuata. Di questo mezzo migliaio di colonnine solo 123 sono alimentate da fonti energetiche rinnovabili: meno del 22%.
Ma com’è la situazione in Europa? Qual è il rapporto tra le auto elettriche e fotovoltaico? Per incentivare la diffusione dell’auto elettrica si è puntato sui ricaricatori veloci, che permettono di immagazzinare l’80% di energia cumulabile nelle batterie in appena mezz’ora. Nel 2010 esistevano soltanto una quindicina di quick chargers sparsi per il vecchio continente, ma nel 2011 il numero si era già decuplicato. Alla fine del 2013 si contavano un migliaio di colonnine per la ricarica veloce, e le previsioni assicurano che la stima sarà raddoppiata prima del nuovo anno. Sul fotovoltaico, invece, l’Europa sta compiendo ‘passi da gigante’.
In genere sono le nazioni nordiche a piazzarsi prime nella classifica dei Paesi più filoelettrici. La Norvegia rappresenta il fiore all’occhiello e registra il mercato delle auto senza benzina più florido, mentre scendendo verso Sud i dati si affievoliscono. La Francia, tuttavia, nel 2013 ha registrato rispetto al 2012 un aumento del 50% delle immatricolazioni di auto elettriche: complici probabilmente gli incentivi del governo. L’Italia, invece, pare non sia stata fin’ora molto ricettiva nei confronti dell’alternativa ecologica alla benzina, ma, tra auto elettriche e fotovoltaico, ha preferito puntare sul fotovoltaico.
Il contenuto di queste norme fornisce nuovi strumenti ai territori, alle imprese e ai privati per rinforzare la scelta di un’auto ecologica con motore elettrico. Il fotovoltaico costituisce una risorsa importante per raggiungere l’obiettivo zero emissioni e rendere nel tempo economicamente vantaggiosa l’erogazione di energia elettrica ricavata dal sole. Purtroppo i numeri bassi in gioco in Italia rallentavano, se non ostacolavano, gli investimenti per fornitori e clienti finali. Grazie a questa spinta si può ipotizzare l’innescarsi di un circolo “virtuoso” che riallinei l’Italia alla situazione non solo della Norvegia, ma anche di Paesi come la Francia.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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