Il dibattito attorno al cambiamento climatico si fa sempre più acceso e a puntare di nuovo l’attenzione su questo fenomeno, per alcuni reale, per altri inesistente, è una ricerca congiunta condotta dalla National Academy of Science e dalla British Royal Society. Secondo gli scienziati che hanno guidato lo studio il cambiamento climatico è una realtà provata da alcune evidenze scientifiche e a provocarlo è l’uomo.
Il cambiamento climatico è un fenomeno reale, dunque, attualmente in atto. A dirlo sono due tra le istituzioni scientifiche più importanti del mondo: l’accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti e la corrispondente società britannica. Il documento congiunto elaborato dagli scienziati americani e inglesi fa luce sui cambiamenti climatici che stanno interessando il pianeta e chiarisce in maniera definitiva alcuni punti.
Il primo punto trattato riguarda il riscaldamento globale: la temperatura media del pianeta dal 1900 ad oggi è cresciuta di 0,8°C, con un’impennata a partire dagli anni ’70. Se a ciò si sommano altri indizi, come la riduzione dei ghiacci artici, lo spostamento verso i poli di numerose specie animali e l’aumento del calore delle acque oceaniche, è evidente come la temperatura terreste stia aumentando piuttosto rapidamente.
Riguardo alle cause del riscaldamento globale, gli scienziati imputano gran parte di questi effetti all’azione dell’uomo. Le simulazioni condotte con i modelli geografici presi a riferimento dai ricercatori permettono di giungere alla conclusione che i cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo sono dovuti a un aumento della quantità di anidride carbonica nell’aria e ad altri fattori legati all’attività dell’uomo.
Ma quali saranno le conseguenze del riscaldamento globale? Secondo gli scienziati tra gli effetti a breve termine a cui assisteremo rientrano il cambiamento dei tradizionali modelli climatici e variazioni nella circolazione atmosferica. Ciò non si traduce necessariamente in un clima gradualmente più mite, ma anzi, può portare anche a far fronte ad eventi climatici estremi e particolarmente freddi.
Ovviamente, prima fra tutti, c’è la questione delle emissioni inquinanti di gas ad effetto serra: anidride carbonica (anche detta “biossido di carbonio” o Co2), metano e azoto. Anche l’aumento dell’acidità degli oceani contribuisce a favorire l’aumento delle concentrazioni dei gas serra.
La ricerca portata avanti dalla National Academy of Science e dalla British Royal Society ha il grande merito di aver messo dei punti fermi nel dibattito sul cambiamento climatico, ma c’è ancora tanto da lavorare per comprendere quali effetti avrà il riscaldamento globale. Una volta chiarito questo punto, ci si dovrà interrogare sulle contromisure da adottare per contenere i danni ed individuare eventuali politiche di intervento per limitare i rischi per l’uomo e per l’ambiente.
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