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Casa off grid: una realtà anche in Italia

Ultimo aggiornamento: 19-03-2015

Immaginate una casa autosufficiente dal punto di vista energetico, che non abbia bisogno di collegarsi alla rete elettrica o alle forniture di gas. Ecco spiegato in poche parole cosa si intende per casa off grid (letteralmente staccata dalla rete). Se questo tipo di abitazione è già una realtà in alcuni paesi come la Svezia o gli Stati Uniti, in Italia rappresenta una novità assoluta, diventata realtà grazie ad un progetto dell’azienda Energy Resources.

La prima casa off grid è stata costruita a Monsano, in provincia di Ancona, ma grazie alla completa indipendenza rispetto alle reti, avrebbe potuto essere collocata ovunque, anche nei luoghi irraggiungibili per le infrastrutture elettriche e del gas.

L’abitazione off grid utilizza solo energia autoprodotta con fonti rinnovabili che interagiscono tra loro, come fotovoltaico, biomasse, geotermico ed eolico. Le difficoltà derivanti dalle possibili interruzioni dell’alimentazione sono superate grazie alla possibilità di accumulo data dalle batteria per quanto riguarda l’energia elettrica prodotta, ma vengono annullate anche grazie alla possibilità di trasformare in idrogeno l’energia in eccesso. L’idrogeno prodotto viene quindi utilizzato per alimentare l’abitazione, mentre in linea teorica le eccedenze potrebbero essere utilizzate anche per le macchine ad idrogeno.

casa off grid

La casa off grid prevede inoltre un sistema di depurazione delle acque che consente di riutilizzarle dopo una serie di trattamenti che ne annullano eventuali impurità.

Alcune case off grid, come quelle del quartiere di Hammarby y Sjostad (25.000 abitanti nella città di Stoccolma) sono dotate anche di un sistema che consente di smaltire in automatico la spazzatura, differenziandone le parti riciclabili ed inviando ad un inceneritore le parti rimanenti. Lo smaltimento tramite inceneritore è criticabile e non rappresenta di certo una modalità ad impatto zero per la produzione di energia, tuttavia il progetto off grid realizzato rappresenta un esempio da seguire anche per gli altri stati, Italia compresa.

Tornando al progetto marchigiano, enorme soddisfazione è stata espressa dall’autore, Enrico Cappanera, che ha affermato che: “ora le multinazionali possono realmente preoccuparsi, è finita l’era del petrolio. Operazioni come questa rendono più concreti i concetti legati alla terza rivoluzione industriale ed aprono le porte ad una nuova stagione per l’umanità, dove sarà la generazione distribuita di energia elettrica da fonti rinnovabili a ripristinare l’equilibrio tra uomo e pianeta”.

Nonostante il giustificabile entusiasmo di chi ha ideato il progetto, restano però da superare alcuni scogli relativi all’investimento necessario per questo tipo di abitazioni. Infatti soprattutto il capitolo di spesa relativo alle batterie di accumulo risulta piuttosto importante per i prezzi ancora alti di questa tecnologia. Tuttavia la sempre maggior diffusione dei sistemi di accumulo fa ben sperare verso un’applicazione a basso costo anche per le case off grid.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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