Con l’energia fotovoltaica prodotta oggi nel mondo l’Italia potrebbe già andare a sola energia solare. Non solo: l’efficienza del fotovoltaico, a seconda delle tecnologie, restituisce da 10 a 50 volte l’energia spesa per la realizzazione degli impianti.
Il CNR analizza le prospettive della rivoluzione energetica solare in uno studio pubblicato su “Energy Science & Engineering” . Quali sono le direttrici su cui potrà puntare il settore energetico nel prossimo futuro? A che punto siamo oggi sull’utilizzo della fonte solare in Italia e nel Mondo? Quanto basterebbe per produrre energia senza più emissione alcuna?
Le prospettive aperte dalla “rivoluzione energetica solare” aprono interessanti scenari di sviluppo del settore energetico non solo nell’edilizia e nell’industria, ma anche in quello dei trasporti. Secondo lo studio del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) il fotovoltaico installato oggi a livello globale è di circa 200 Gigawatt, pari al fabbisogno annuo dell’Italia, ed a circa il 10 per cento del fabbisogno mondiale.
Quanto fotovoltaico bisognerebbe installare per coprire il fabbisogno elettrico in Europa? Secondo lo studio basterebbe coprire di pannelli fotovoltaici solo lo 0,6 per cento del territorio europeo per assicurargli l’intera copertura del fabbisogno.
Lo studio dell’istituto nazionale di ricerca spiega come l’energia fotovoltaica rappresenti ormai oggi l’alternativa concreta per una epocale transizione energetica grazie all’avanzamento rapido della tecnologie ed alla diminuzione altrettanto rapida dei costi. Come afferma Francesco Meneguzzo (dell’Ibinet-Cnr di Firenze), grazie a questa transazione è possibile conciliare finalmente la crescita economica globale con il risanamento ambientale e le riduzione delle emissioni. Il solare e le altre rinnovabili rappresentano, inoltre, una risposta concreta all’aumento dei costi di estrazione degli idrocarburi dai giacimenti del sottosuolo (in esaurimento), alla carenza di petrolio ed alla crescita esponenziale della popolazione mondiale.
Il fotovoltaico conviene perchè, parlando in termini di “bilancio energetico”, oggi riesce a restituire, a seconda del tipo di tecnologia, da 10 a 50 volte l’energia spesa per realizzare gli impianti. Con il progresso tecnologico oggi l’EROEI (il rapporto energetico tra energia utilizzata per realizzare gli impianti ed energia prodotta nel “ciclo vita” impianto) è un rapporto molto più vantaggioso rispetto a un tempo.
A favore del fotovoltaico non è il solo “bilancio energetico”, ma anche il “bilancio economico”. Oggi il solare elettrico, nelle ore diurne, riesce a produrre elettricità a prezzi inferiori rispetto alle centrali da fonti fossili: grazie all’incidenza del solare nel mercato elettrico, ad esempio, in Germania il prezzo del Kilowattora è passato dai 5 centesimi/kwh del 2006 ai 3 centesimi/kwh del 2014. Anche in Italia il prezzo dell’elettricità sulla “borsa elettrica” è passato dai 7,5 centesimi/kwh del 2006 ai circa 5 centesimi di euro nel 2014.
In Italia il primo impianto fotovoltaico installato è stato quello nell’isola di Vulcano nel 1984. Ad oggi, dopo oltre 30 anni di funzionamento, ha perso solo il 6% di produzione annua, dato ben oltre le aspettative.
Secondo lo studio, l’ultimo ostacolo da superare per portare definitivamente la piena competitività delle rinnovabili rispetto alle fonti convenzionali è quello dell’accumulo elettrico, che permette di sfruttare l’energia solare (o eolica) anche nelle ore notturne e nei mesi invernali. Anche su questo fronte la tecnologia ed il mercato stanno facendo passi da gigante con la rapida diminuzione dei prezzi e l’aumento dell’efficienza.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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