Qual è l’impatto del fotovoltaico sulla bolletta elettrica nazionale? Un’interessante risposta a questo quesito arriva dallo studio condotto da un team di ricercatori del CNR, che ha sviluppato un modello dal quale emerge che sfruttare la tecnologia fotovoltaica rende molto più economico produrre energia elettrica.
Lo studio del CNR
Esiste una correlazione tra il prezzo dell’energia elettrica e la diffusione del fotovoltaico. In particolare, il fotovoltaico contribuisce a ridurre il prezzo dell’elettricità, con un conseguente beneficio in bolletta per imprese e consumatori finali. A questa conclusione giunge lo studio realizzato dai ricercatori del CNR guidati da Francesco Meneguzzo, ricercatore nel campo della Biomineralogia a Firenze e da Mario Pagliaro, ricercatore presso l’Istituto per lo studio dei Materiali Nanostrutturati di Palermo, pubblicato sulla rivista Energy Science & Engineering, con il titolo di Assessment of the minimum value of photovoltaic electricity in Italy.
I ricercatori hanno ideato e sviluppato un modello che stima il prezzo medio dell’energia elettrica (PUN), confrontando il prezzo che deriverebbe dall’attuale sistema di offerta e quello associato a un mix di fonti produttive depurato dall’effetto del fotovoltaico. Il risultato dimostra come in Italia, grazie ai 18 GWh di produzione con impianti gli fotovoltaici installati, la bolletta elettrica è più leggera: ciascun MWh di energia aggiuntiva prodotta ogni nuovo GW installato costa 2,9€ in meno rispetto ad altre fonti di energia.
Le conclusioni dei ricercatori e le voci critiche
I ricercatori sottolineano il grande potenziale del fotovoltaico per la produzione di energia pulita e a basso costo. I risultati a cui si è giunti dimostrano che investire nel fotovoltaico può portare a una ripresa dei consumi e a una maggiore efficienza nella produzione e nell’utilizzo dell’energia elettrica. Lo studio dimostra anche che parte del beneficio economico che deriva dal fotovoltaico è stato mascherato dalla riduzione della domanda di energia elettrica, che ha fatto sì che non sia stato percepito pienamente dai consumatori e dagli addetti ai lavori. Secondo i ricercatori sono da incentivare, da un lato, l’installazione di impianti fotovoltaici, sia di grandi dimensioni sia per l’autoconsumo e, dall’altro lato, l’adozione di apparecchiature e veicoli con motore elettrico. Inoltre, è importante che il settore pubblico conceda incentivi mirati, anche sotto forma di sgravi fiscali e di tariffe incentivanti.
Non sono mancate le critiche a questa ricerca, provenienti in gran parte dagli operatori elettrici. Secondo Assoelettrica, ad esempio, i risultati dello studio realizzato dal CNR sono poco attendibili perché i ricercatori hanno svolto una simulazione che si limita ad analizzare cosa accade nelle ore di picco e perché non hanno valutato come si è modificata nel corso del tempo la composizione dell’offerta di energia elettrica, a seguito della diffusione della tecnologia fotovoltaica.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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