Il fotovoltaico in Europa: nel mix energetico continentale inizierà ad essere un fonte che conta? Intanto: ha una “crescita superiore alle aspettative” (cit.).
Si è tenuta ad Amsterdam dal 22 al 26 settembre la 29° Conferenza europea dell’energia solare fotovoltaica (EU PVSEC). L’evento ha coinvolto il gotha del settore fotovoltaico, oltre 3.000 esperti e professionisti provenienti da tutta Europa. Al centro del dibattito il futuro del fotovoltaico in Europa e il suo ruolo nel sistema di fornitura di energia.
Il peso del fotovoltaico nel mix energetico nei prossimi anni
Uno dei principali temi della conferenza è stato il peso che il fotovoltaico avrà in futuro nel mix energetico, tanto a livello europeo quanto a livello globale. Secondo i dati forniti dall’International Energy Agency nel 2014 il fotovoltaico è stato protagonista di una crescita superiore alle aspettative. E gli studi mostrano una tendenza in aumento anche per i prossimi anni. Le proiezioni per il futuro parlano di una quota di energia elettrica complessivamente prodotta dal fotovoltaico pari al 2% del totale su scala mondiale entro il 2019, la piena grid parity mondiale è vicina.
Secondo gli esperti che hanno preso parte alla Conferenza EU PVSEC, dunque, nei prossimi anni il settore continuerà a crescere e a svilupparsi. Secondo Paolo Frankl, presidente della divisione della IEA che si occupa di rinnovabili quello europeo sarà, assieme a quello cinese, il mercato più importante per il fotovoltaico, staccando gli Stati Uniti e il Giappone. Un elemento chiave per la crescita – anche economica – del settore secondo Fokko Pentinga della Antech Systems Inc sarà la riduzione della durata del ciclo produttivo dei semiconduttori. Velocizzando e rendendo più economica l’adozione della tecnologia fotovoltaica si potranno facilmente superare gli effetti della crisi economica (ecco come viene prodotto un pannello fotovoltaico).
Le iniziative da adottare per sviluppare ulteriormente il settore
Nei loro interventi molti dei relatori hanno espresso fiducia sulle capacità di sviluppo del fotovoltaico. Ma ciò non vuol dire che non ci siano problemi da affrontare e risolvere. A questo proposito James Watson, presidente della IEA, punta il dito contro l’incertezza politica che caratterizza molti Paesi europei. Il clima di incertezza (questo quello dell’Italia) e di instabilità potrebbe rappresentare un forte freno allo sviluppo del settore dell’energia fotovoltaica. I sistemi politici stabili sono infatti maggiormente in grado di adottare provvedimenti politici e legislativi mirati in tempi brevi, garantendone una rapida attuazione.
Altri ostacoli che il fotovoltaico potrebbe incontrare lungo il suo cammino sono i problemi che affliggono le reti di distribuzione e la sovra-capacità produttiva delle centrali elettriche europee. Secondo il presidente della Dutch Renewable Energy Association Teun Bokhover ci sono segnali positivi per la crescita del settore e si deve guardare avanti con ottimismo e fiducia. In ogni caso la generazione distribuita la farà da padrona.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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