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Dazi su pannelli fotovoltaici cinesi: ecco il regolamento

Ultimo aggiornamento: 12-06-2013

Il 4 giugno 2013 l’Unione Europea istituisce formalmente i dazi su pannelli fotovoltaici cinesi. Nello specifico l’UE ha pubblicato un regolamento che istituisce dei dazi doganali provvisori per pannelli fotovoltaici, celle fotovoltaiche e wafer di importazione cinesi. Si tratta del regolamento EU 513/2013.

Il regolamento istituisce dazi provvisori anti-dumping sulle importazioni di moduli fotovoltaici in silicio cristallino e delle relative componenti essenziali (celle e wafer) di provenienze cinesi. Questa misura della Comunità Europea segue e sostituisce la precedente che prevedeva la sola registrazione, a scopo conoscitivo, delle importazioni dei materiali di provenienza cinese.

La Cina è accusata dai produttori europei di praticare “concorrenza sleale” abbassando eccessivamente i prezzi dei suoi prodotti per il mercato europeo. Questi eccessivi ribassamenti di prezzo sarebbero dovuti, oltre ai minori costi di produzione, al sostegno diretto del governo cinese alle aziende del fotovoltaico che, per questo, avrebbero un vantaggio competitivo enorme rispetto ai produttori europei. I pannelli fotovoltaici cinesi costano mediamente meno della metà dei pannelli di produzione europea.

Le importazioni cinesi in europa sarebbero quindi oggetto di dumping (si legga: “concorrenza sleale” attraverso l’esportazione a prezzi “fuori mercato”).

 

L’effetto del dumping cinese sui pannelli fotovoltaici e produttori europei

Dall’indagine preliminare effettuata dalla Commissione Europea emerge che le importazioni in dumping dalla Cina sono enormemente aumentate: oltre il 300% per i pannelli fotovoltaici, 482% per le celle fotovoltaiche e del 648% per i wafer. La quota di mercato cinese è aumentata nell’ultimo anno di 17 punti percentuali per i moduli fv, di 17 punti percentuali per le celle fv e di 27 punti percentuali per i wafer.

Dazi pannelli fotovoltaici cinesi

Secondo l’Unione esiste una chiara correlazione tra l’aumento delle importazioni cinesi (oggetto di dumping) e la perdita di quote di mercato dell’industria europea del fotovoltaico. L’unione ha accertato, inoltre, che le importazioni oggetto di dumping hanno avuto l’effetto indiretto di sotto-quotare i prezzi dell’industria fotovoltaica europea, particolarmente negli ultimi paio d’anni.

L’analisi della commissione ha evidanziato anche come il fenomeno è aumentato nel tempo: i prezzi delle importazioni cinesi oggetto di dumping, già bassi in origine, sono diminuiti ulteriormente nel tempo:  del 64% per i pannelli fotovoltaici, del 42% per le celle fotovoltaiche e del 40 % per i wafer durante l’ultimo biennio. Ciò ha portato ad un ulteriore aumento della sot­to-quotazione dei prezzi di mercato.

A seguito di questa pressione sui prezzi i produttori europei hanno effettuato notevoli sforzi per ridurre i costi di produzione, ma, nonostante gli sfor­zi, il livello eccezionalmente basso dei prezzi cinesi ha costretto i produttori europei ad abbassare ulteriormente i prezzi di vendita fino ad andare, in molti casi, in perdita di bilancio.

A seguito di questa situazione la redditività dell’industria europea del fotovoltaico è diminuita drasticamente arrivando in molti casi margini di guadagno negativi. L’Unione Europea ha dunque accertato che la causa della crisi industriale è attribuibile in buona parte, anche se non solo, alle importazioni in dumping di provenienza cinese. A questa causa si aggiungono altri fattori secondari quali, per esempio, l’ overcapacity di produzione mondiale del solare (ovvero: la “sovrapproduzione”).

 

Misure antidumping: dazi doganali provvisori per i pannelli fotovoltaici cinesi

Per i motivi sopra esposti l’Unione ha deciso, col regolamento sopracitato, di istituire delle misure antidumping, dei dazi doganali, provvisori, sui prodotti fotovoltaici provenienti dalla Cina. Per stabilire il livello delle misure si sono presi in considerazione i margini di dumping rilevati, in valori percentuali sul prezzo di mercato, individuando l’importo del dazio necessario a compensare il danno subito dai produttori europei.

Per i più “tecnici” ecco qualche dettaglio per capire come sono stati calcolati i dazi doganali: secondo l’Unione Europea un margine di profitto del 10 % sul fatturato può essere considerato un minimo adeguato che i produttori europei avrebbero potuto aspettarsi se non ci fosse stato l’effetto negativo del dumping cinese. Sulla base di questa ipotesi è stato stimato per i produttori europei un prezzo “non pregiudizievole” per ogni prodotto, prezzo calcolato aggiungendo il suddetto margine di profitto del 10 % al costo di produzione sostenuto dai produttori europei di moduli, celle e wafer fotovoltaici.

Ecco le aliquote proposte per i dazi provvisori sui prodotti di importazione cinese:

 

dazi doganali antidumping cina. Fonte: regolamento EU 513/2013

Aliquote dei dazi doganali anti-dumping su pannelli fotovoltaici importati dalla Cina. Fonte: regolamento EU 513/2013

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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