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DDL ecoreati, una parola blocca il procedimento

Ultimo aggiornamento: 02-04-2015

La richiesta della associazioni ambientaliste sul DDL Ecoreati era chiara: non cambiate nemmeno una virgola. Eppure, da quello che sta succedendo, sembra che il problema non sia una virgola, ma piuttosto una parola.

Il termine in questione è “abusivamente” e si trova nella nuova formulazione dell’articolo 452 quater del codice penale, dove si dice “Chiunque abusivamente cagiona un disastro ambientale è punito con la reclusione da 5 a 15 anni”. Il problema è che, secondo alcuni, questo avverbio potrebbe essere un aiuto sotto banco per le grandi industrie. Tra di essi c’è Amendola, una figura di peso nell’ambientalismo italiano, che si dice convinto come quell’avverbio aiuterà i giudici compiacenti ad avere un appiglio su cui attaccarsi, per dare man forte alle grandi aziende italiane. Ad esse, secondo Amendola, sarà data la possibilità quindi di inquinare legalmente.

Non sono assolutamente di questa idea Legambiente e Libera, che invece hanno fatto inserire “abusivamente” per evitare vuoti di tutela e che anzi ritengono inutile e dannoso fissarsi su questo particolare, quando sta avvenendo una specie di assalto alla diligenza da parte di chi cerca in tutti i modi di cambiare una legge giusta.

ecoreati

 

In realtà la voce di Amendola sembra del tutto fuori dal coro, tanto che si esprimono contro di lui anche Alessandro Bratti presidente della commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e Antonio Pergolizzi, Coordinatore Osservatorio Ambiente e legalità di Legambiente. Anzi quest’ultimo suggerisce che ogni ritardo andrebbe a vantaggio di Confindustria , il cui presidente già  lamenta come le norme a tutela dell’ambiente siano punitive nei confronti delle aziende.

Certo, il DDL ecoreati può essere modificato e migliorato, ma intanto va velocemente approvato, per evitare che questo pericoloso vuoto normativo permetta di continuare a deturpare l’ambiente e mettere in pericolo la salute degli italiani.

 

La soluzione migliore sarebbe stata, come faceva notare la senatrice Paola Nugnes, membro della Commissione d’inchiesta sui traffici illeciti dei rifiuti, applicare l’ottima direttiva europea sulla protezione ambientale. Purtroppo però approvare un testo così particolareggiato ed esatto avrebbe potuto, secondo noi, mettere troppo a repentaglio alcuni commerci e quindi c’è stata una riedizione ex novo della materia. Essa comunque, pur con tutti i suoi limiti, rappresenta un punto di partenza fondamentale sulla tutela dell’ambiente.

 

Con traguardo così vicino, perdere ancora tempo con la scelta di una parola piuttosto che di un’altra è davvero frustrante. Anche la legge sulla corruzione, per fare un parallelo, sta passando sotto le stesse forche caudine. Dovrebbe sinceramente farci riflettere che, al governo, ci sono persone (e sarebbe facile anche vedere nomi e cognomi) che tutto hanno tra le loro priorità, tranne la salute dell’ambiente e il rispetto delle leggi.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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