Lo sviluppo sostenibile e la green economy possono essere dei settori strategici di sviluppo per l’Italia? Senza dubbio, possono essere settori in cui l’economia riprende a camminare reinnescando il motore della crescita: fonti rinnovabili, efficienza energetica, ambiente.
L’ ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha siglato un protocollo d’intesa con il Ministero degli Esteri, al fine di incentivare l’adozione di programmi di collaborazione tra i due enti sul fronte della green economy e dello sviluppo sostenibile. Chi meglio dell’Enea può innovare e progettare in campo energetico e ambientale?
Il protocollo è stato sottoscritto a Roma, presso la sede ministeriale, lo scorso 17 aprile. Gli ambiti di intervento del protocollo sono diversi e vanno dall’efficienza energetica alle fonti rinnovabili, passando per l’ambiente e il clima.
In particolare, l’accordo è finalizzato allo sviluppo di progetti innovativi in diversi campi di interesse dell’ENEA, come la green economy, la sostenibilità ambientale, la diffusione di fonti energetiche rinnovabili e la salvaguardia del clima e dell’ambiente naturale.
Altri settori coinvolti dall’azione innovativa dei due enti saranno il sistema agro-industriale e quello della formazione relativa alla green economy: uno degli obiettivi che si vogliono raggiungere grazie a quest’azione congiunta è l’incremento delle attività formative in campo tecnico-scientifico, oltre al rinnovamento del sistema agrario.
Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto dal Commissario ENEA Giovanni Lalli e dal Direttore Generale per la Cooperazione e lo Sviluppo del Ministero degli Esteri Giampaolo Cantini.
L’accordo nasce dalla volontà di rafforzare la collaborazione già avviata dai due enti, per ottenere un’azione più efficace ed incisiva e per raggiungere con maggiore facilità gli obiettivi di sviluppo prefissati.
Un aspetto cardine dell’accordo è la collaborazione che sarà avviata tra l’ENEA e la Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo (DGCS) del Ministero per definire l’impegno italiano e le azioni da intraprendere per lo sviluppo sostenibile e in campo energetico e in quello della green economy.
La partecipazione del ministero degli esteri non è casuale, ma è una scelta strategica, anche per il mercato interno: in periodi in cui l’Italia si appresta a ricreare mercato fuori dai propri confini, la cooperazione allo sviluppo e l’intreccio dei rapporti con l’estero risulta particolarmente strategico. Per la green economy, come per molti altri settori.
Gli effetti di questo accordo non si limiteranno solo ai confini italiani, dunque, ma si estenderanno anche nei Paesi in cui l’Italia è impegnata in progetti di cooperazione internazionale. In queste aree saranno incentivati i progetti di green economy e lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili. Gli obiettivi da raggiungere per il rinnovamento in campo energetico e per lo sviluppo economico dei Paesi partner potranno essere raggiunti sia attraverso la realizzazione di progetti ad hoc, sia attraverso l’adozione di programmi di formazione tecnica e specialistica e tramite il trasferimento di competenze e conoscenze tecnologiche.
La ripresa dell’Italia pare passare proprio dall’internazionalizzazione delle imprese. Quale opportunità migliore per il ministero degli esteri italiano? Quale opportunità migliore per il settore della green economy in continua crescita nel mondo?
L’intesa raggiunta tra ENEA e Ministero rientra nel quadro più ampio delle strategie adottate dal nostro Paese per i prossimi anni in campo internazionale: da un lato, è ormai all’orizzonte la partecipazione all’Expo2015 a Milano e, dall’altro lato, è necessario definire le tappe dell’agenda internazionale degli anni a venire.
In quest’ottica l’accordo assume quindi una valenza strategica fondamentale: il governo italiano potrà contare sulla collaborazione dell’ENEA per definire i progetti e gli interventi attuabili in campo energetico e per incentivare un sentiero di crescita economica più sostenibile.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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