Dopo il calo del primo semestre 2016, l’Aeegsi (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas) prevede da Luglio 2016 di nuovo rincari sulle bollette elettriche e del gas. Il rincaro sarà del 4,3% sull’elettricità e del 1,9% sul gas.
La “famiglia-tipo” in “maggior tutela”, cioè che non ha ancora optato per il cambio di fornitore, spenderà circa 503 euro l’anno per la corrente elettrica, stima di spesa per famiglie che consumano mediamente 2.700 kWh/anno per 3 kW di potenza impegnata. La spesa media, per lo stesso tipo di utenza, sarà invece di circa 1.068 euro l’anno per il gas (calcolati su 1.400 metri cubi l’anno di consumo).
A cosa sono dovuti questi rincari? Il fattore maggiormente imputabile a questo aumento dei costi in bolletta è quello della risalita del prezzo della materia prima. Per la corrente elettrica un altro fattore determinante è il costo per il dispacciamento dell’energia sulla rete elettrica: questo aumento del costo sostenuto da Terna è per il mantenimento costante dell’equilibrio tra domanda ed offerta di energia sulla rete elettrica. Con l’avvento delle rinnovabili, infatti, l’equilibrio tra fabbisogno istantaneo di energia e l’energia disponibile in rete è più labile rispetto al passato. Le fonti fotovoltaica ed eolica, infatti, sono fonti per definizione fluttuanti e non prevedibili. Il dispacciamento elettrico, per questo motivo, richiede maggiori attenzioni (e maggiori costi di gestione) rispetto al passato.
Tra i responsabili principali rimane, però, l’aumento del prezzo della materia prima, petrolio e gas metano, per lo più di importazione.
Per il gas il rincaro è quasi totalmente imputabile al costo della materia prima.
L’aumento del prezzo dell’elettricità, invece, riflette l’aumento dei costi di approvvigionamento complessivo dell’energia, dall’acquisto delle materie prime alla distribuzione. L’1,5 per cento del rincaro è dovuto al prezzo del combustibile e il 3,3 per cento è imputabile ai costi di dispacciamento.
Il prezzo unitario dell’elettricità per un “utente tipo” (come sopra definito) è di circa 19 centesimi di euro per kWh, tasse incluse. Il prezzo è così suddiviso:
- 6,76 centesimi per i costi di approvvigionamento dell’energia,
- 1,51 centesimi per la commercializzazione al dettaglio,
- 3,3 centesimi per i servizi di distribuzione, misura, trasporto,
- 4,59 centesimi per gli oneri generali di sistema (determinati per legge),
- 2,50 centesimi per IVA e Accise
Qui di seguito gli stessi valori in percentuale.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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