Le energie rinnovabili continuano a crescere in maniera inarrestabile in tutto il mondo. Di pari passo all’aumento della loro adozione continua a scendere il loro costo. Quello del costo delle rinnovabili, specie se paragonato alle fonti di energia fossili, è sempre stato un tema molto dibattuto e viene considerato uno dei punti deboli di vento e sole. Alcune ricerche pubblicate da poco sovvertono però questa credenza e dimostrano come senza sussidi alle fonti fossili, le energie rinnovabili sarebbero già molto più convenienti di gas e petrolio.
Ogni anno a livello mondiale vengono stanziati circa 550 miliardi di dollari alle multinazionali produttrici di gas e petrolio. Secondo le informazioni elaborate da Legambiente, in Italia i sussidi pubblici alle società petrolifere ammonterebbero a circa 9 miliardi di dollari l’anno.
Se tenessimo in considerazione questo costo occulto nella valutazione del prezzo unitario dell’energia scopriremmo che l’energia elettrica prodotta da fonti solari ed eoliche è più economica di quella proveniente da gas, petrolio e carbone. Ad affermarlo sono i dati contenuti nel rapporto elaborato da REN21, un’associazione non profit che si occupa di energie rinnovabili.
La transizione verso un sistema basato sull’energia rinnovabile è già in atto e a dimostrarlo sono numeri e segnali che arrivano anche dai mercati finanziari. La quota di energia prodotta da fonti rinnovabili è stata il 28% del totale nello scorso anno e la percentuale è raddoppiata in soli 10 anni. Il settore oil e gas sta risentendo della maggiore diffusione di fonti energetiche alternative e pulite: solo nello scorso anno negli Stati Uniti sono stati chiusi mille pozzi petroliferi perché le trivellazioni non erano più convenienti. Sempre nel 2014 a livello mondiale il settore dell’energia da fonti fossili ha visto diminuire di circa 100.000 unità la forza lavoro impiegata. Praticamente tutte le società attive nel settore hanno dovuto rivedere al ribasso i propri piani di business e procedere a fusioni, vendite o licenziamenti. Anche i fondi di investimento hanno ridotto il loro interesse verso i titoli del settore petrolifero, puntando in maniera sempre più decisa alle rinnovabili.
Il cammino che porterà all’abbandono delle fonti fossili sembra che sia già stato intrapreso. Ora bisognerà fare in modo di perfezionare la necessaria transizione che ci porterà a un sistema di produzione di energia e di consumo basato sulle rinnovabili. Anche l’enciclica di Papa Francesco ha affermato la necessità di sostituire senza ritardi le fonti fossili.
In tutto il mondo si investe in ricerca per aumentare l’efficienza produttiva degli impianti, per realizzare batterie in grado di stoccare l’energia prodotta in eccesso e per ideare soluzioni a basso contenuto di tecnologia che possano essere impiegate su larga scala anche nei Paesi più poveri. Le energie rinnovabili, insomma, sono una realtà consolidata e, se i fondi usati finora per finanziare le estrazioni di petrolio e gas venissero impiegati a sostegno delle società che lavorano per fornire a tutti energia economica e pulita si darebbe un forte segnale della volontà di cambiare.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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