La generazione fotovoltaica in Italia, quella delle grandi centrali che quotidianamente immettono in rete moltissima energia pulita a basso costo, richiama l’interesse di numerosi investitori internazionali. Il parco delle centrali fotovoltaiche installate in Italia ammonta ormai a parecchi Gigawatt e produce quotidianamente milioni di Megawattora di energia pulita “ad uso e consumo immediato” di moltissimi utilizzatori industriali, commerciali e privati.
Si tratta, in effetti, di una grande opportunità di business per chi tratta la vendita di energia: costo di produzione molto competitivo ed elevata produttività nei momenti di elevata richiesta. Il picco produttivo del fotovoltaico, infatti, avviene proprio nei momenti in cui c’è più richiesta.
Per le lobby delle fonti fossili la generazione distribuita fotovoltaica è una “minaccia” ed i governi troppo spesso le assecondano ostacolandone lo sviluppo. Nonostante la sua immensa potenzialità, anche dal punto di vista economico, la generazione da rinnovabili viene “raccontata” come una “zavorra”, come un costo, come qualcosa di poco conveniente. Basti pensare alla continua instabilità normativa che accompagna ormai da tempo l’intero comparto.
Mentre il governo italiano continua ad ostacolare e denigrare il fotovoltaico, dall’estero vedono le potenzialità e fanno procedere i loro interessamenti: secondo un comunicato di Photon le società di investimenti britanniche Econergy ed Equitix hanno acquisito nove impianti fotovoltaici in Italia per una potenza complessiva di 16,3 megawatt.
I progetti sono stati acquisiti da un non meglio precisato fondo britannico ed i dettagli finanziari dell’operazione di acquisizione non sono stati per ora resi pubblici. Ciò che si sa è che tutti gli impianti acquisiti ricevono gli incentivi del conto energia e che la banca italiana Prothea, financial advisor per il settore idrico e delle fonti rinnovabili, ha avuto il ruolo di consulente finanziario per portare a termine la transazione.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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