Usare il fotovoltaico per produrre energia pulita è un grande potenziale, ma ha anche alcuni limiti: quello delle superfici disponibili. Utilizzare immensi terreni coltivabili per riempirli di pannelli fotovoltaici rischia di essere troppo invasivo sull’ambiente: toglierebbe troppo spazio all’agricoltura, al pascolo ed ai boschi deturpando il territorio e le sue bellezze. D’altro canto è possibile utilizzare terreni e superfici “già deturpate” , non più coltivabili e non più utilizzabili per altri usi. E’ il caso, ad esempio, di discariche esaurite, cave, aree inquinate che costerebbe troppo bonificare, ecc…
Queste non sono le sole soluzioni. Oggi è auspicabile installare il fotovoltaico sui tetti degli edifici, di capannoni industriali, aziende, strutture pubbliche, ecc… In questo modo si utilizzano superfici “già occupate” per produrre energia pulita, senza ulteriore occupazione di suolo.
Non solo tetti e coperture, però, sono i migliori complementi del “fotovoltaico a terra”. Oggi il fotovoltaico può essere installato anche in sostituzione degli elementi architettonici degli edifici.
In altre parole: oggi una tenda da balcone può diventare una tenda fotovoltaica, la persiana di una finestra può diventare una “persiana fotovoltaica” che contribuisce a produrre energia pulita per il fabbisogno energetico dell’edificio su cui è installata.
Non solo: anche piccolissimi elementi architettonici degli edifici, come delle tegole, possono trasformarsi in piccole unità fotovoltaiche che, insieme a molte altre, contribuiscono al sostentamento energetico dell’edificio. E’ questo il caso delle tegole fotovoltaiche (leggi qui ulteriori informazioni sulle tegole fotovoltaiche).
Altri esempi? Le classiche pensiline fotovoltaiche, i frangisole fotovoltaici nelle loro più svariate applicazioni… fino alle piastrelle fotovoltaiche con i loro più fantasiosi utilizzi.
Insomma la tecnologia e l’architettura edilizia ci offrono molte più opportunità di un tempo per sfruttare al massimo le superfici disponibili sugli edifici.
In Svezia lo studio di progettazione Bernstrand propone, e mette in pratica, un nuovo utilizzo dei pannelli fotovoltaici sugli edifici per sfruttare nuovi spazi e recuperare energia pulita: si tratta di fotovoltaico su balconi, tende e finestre. L’idea non è niente di particolarmente rivoluzionario: è quella di includere pannelli fotovoltaici trasparenti sulle facciate dei palazzi, integrando i moduli che producono energia su balconi, tende e tapparelle.
Si tratta di uno studio sperimentale su un palazzo: il sistema integrato di pannelli fotovoltaici sulla facciata, della superficie complessiva di 2.600 mq, produrrebbe circa 72.000 kWh di energia pulita ogni anno. Se lo stesso sistema venisse adottato in un Paese come l’Italia, che può godere di una maggiore quantità di luce solare nel corso dell’anno, queste cifre sarebbero sicuramente destinate ad essere molto più elevate.
Leggi qui l’articolo completo.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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