Fotovoltaico in Sicilia: si tratterebbe del più grande progetto per impianti fotovoltaici a livello europeo messo in campo da una Pubblica Amministrazione. Non solo: si tratterebbe di un comportamento esemplare non solo per tutte le pubbliche amministrazioni, ma per tutti i cittadini e le imprese che sempre più dovranno avere a che fare con le fonti rinnovabili e col fotovoltaico.
Cosa è e quali sono i benefici?
Quali benefici economici ed occupazionali per la regione da questo mega-progetto?
Di che si tratta? Stiamo parlando della Regione Sicilia che avrebbe siglato alcuni accordi con l’Unione Europea e la BEI (la Banca Europea per gli Investimenti) per il finanziamento di circa 5 miliardi di euro di investimenti in impianti fotovoltaici da realizzare nella regione su superfici della pubblica amministrazione.
Da un lato, dunque, la BEI, che è la banca europea che si occupa di finanziare con tassi agevolati progetti per le fonti rinnovabili (leggi qui); dall’altro la “Direzione Generale Energia” della Commissione Ue, che a Bruxelles avrebbe firmato l’accordo con il presidente regionale Crocetta.
Nello specifico si tratterebbe di un progetto di fotovoltaico in Sicilia messo in campo dall’amministrazione regionale a cui già molti Comuni avrebbero aderito.
Con l’adesione di tutti i 210 Comuni della Regione (accordo del “Patto dei Sindaci”), stando a quanto affermato dal presidente delle giunta regionale:
- l’ammontare dell’investimento potrebbe raggiungere i 5 miliardi di euro complessivi
- porterebbe a generare ben 45mila nuovi posti di lavoro
- porterebbe ad un aumento del PIL Regionale dell’1%
Già oggi, con le attuali adesioni, ammonterebbero ad oltre 3 miliardi di euro gli investimenti che la Regione starebbe anticipando ai singoli Comuni, quelli fino ad ora aderenti al progetto.
Ecco come trasformare le fonti rinnovabili da costo ad opportunità.
Quali i maggiori benefici del mega-progetto di investimento?
Oltre ai due sopra elencati (45mila posti di lavoro e Pil regionale ad un +1%) c’è un immediato risparmio economico sulle bollette elettriche delle pubbliche amministrazioni. Risparmi in bolletta per le PA, dunque, ma non solo: anche guadagni diretti a beneficio immediato delle Pubbliche Amministrazioni attraverso i proventi della vendita di energia alla rete. Parte dell’energia prodotta, infatti, sarà ad uso e consumo immediato dei singoli edifici pubblici, e parte sarà immessa in rete e retribuita dal Gse, il Gestore dei Servizi Energetici. Risparmio, dunque, ed al contempo: guadagno.
Secondo quanto comunicato dalla stampa regionale, infatti, una volta che i progetti saranno a regime i Comuni potranno risparmiare il 50% della bolletta energetica. Questo risparmio sarà un utile contributo al taglio della spesa pubblica ed al risanamento dei bilanci.
Modello estendibile oltre la Sicilia?
Il progetto, che potremmo definire “progetto pilota”, stando a quanto affermato dal presidente regionale Crocetta, è già allo studio del Ministero dell’Ambiente che sarebbe già intenzionato ad estenderlo su tutte le regioni italiane. Un esempio di buone prassi per le fonti rinnovabili, dunque, che non si limita alla regione Sicilia, ma che potrebbe presto essere esteso all’intero territorio nazionale.
Ecco come trasformare l’energia e le fonti rinnovabili da costo ad opportunità: soprattutto in una regione soleggiata come la Sicilia in cui il fotovoltaico offre le migliori potenzialità (oltre ad un prezzo di vendita molto remunerativo che supera i 130 euro/MWh).
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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