Le aziende occupate nella filiera della produzione di impianti fotovoltaici in Italia hanno ormai acquisito l’esperienza necessaria per esportare il proprio know-how anche all’estero. L’accordo raggiunto pochi giorni fa con il Marocco ne è la dimostrazione.
Un gruppo di aziende italiane, capitanato da Kenergia, ha deciso di dare il via al progetto Solar Breeder con l’obiettivo di creare in Marocco un nuovo distretto industriale autosufficiente dal punto di vista energetico, realizzato tramite il supporto di un gruppo di piccole e medie imprese italiane.
Il gruppo di aziende nazionali è composto da Brandoni Solare, Friem, Moroni & Partners, Raptech e RSE e dalla già citata Kenergia Sviluppo, che insieme rappresentano l’intero processo di realizzazione e messa in opera degli impianti fotovoltaici.
Il progetto prevede un investimento di circa 22 milioni di euro, che saranno sostenuti per circa il 40% dal partner locale SIE (Societè d’Investissment Energetique). L’accordo Italia-Marocco è stato sottoscritto durante la fiera Photovoltaica, tenutasi a Casablanca, e prevede la produzione di 50 MW annui.
Presenti alla sottoscrizione dell’accordo anche le autorità competenti per il Marocco, come Abdelkader Amarail ministro dell’Energia e Mohamed Boussaid, ministro dell’Economia e delle Finanze così come i vertici del Masen, l’ente pubblico per lo sviluppo del solare e dell’Onee, il distributore elettrico nazionale.
Giovanni Simoni, fondatore della capofila Kenergia, ha così commentato l’accordo:
“La sfida che abbiamo di fronte è quella di affrontare con le PMI i nuovi mercati dell’energia rinnovabile e solo con uno sforzo coordinato e d’intesa con le istituzioni locali, sia pubbliche che private, si può raggiungere lo scopo” aggiungendo inoltre che l’intesa raggiunta rappresenta solo l’inizio di una lunga partnership con il paese nordafricano che coinvolgerà anche investitori privati e banche locali.
Secondo gli obiettivi dichiarati dal governo del Marocco infatti, la produzione di energia da rinnovabili ha come traguardo i 2.000 MW entro i prossimi cinque anni, ma già dal 2015 saranno disponibili gli allacci per la media tensione, mentre per la bassa tensione si dovrà attendere la seconda parte del prossimo anno.
Molto importante per il raggiungimento degli accordi è stato anche l’apporto di Res4Med, un’associazione nata con l’intento di diffondere la produzione di energia da fonti rinnovabili nel bacino del Mediterraneo che ha svolto un ruolo importante per consentire l’accesso delle PMI italiane al mercato marocchino.
Quella delle imprese del fotovoltaico potrebbe però non essere l’unica presenza nazionale nel settore dell’energia; l’amministratore delegato di Enel Francesco Starace ha infatti dichiarato che la sua società è in gara per l’assegnazione di un impianto eolico da 800 MW.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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