In Germania i big del fotovoltaico mondiale si sono riuniti per fare il punto della situazione e per individuare le prospettive di crescita nel prossimo futuro: qual è la situazione oggi del fotovoltaico mondiale? E quali sono le direttrici di crescita per i prossimi 10 anni?
Ecco punto per punto quali sono i principali aspetti di un settore in continuo fermento.
- Il fotovoltaico crescerà nel mondo: tutti gli scenari, da quello più ottimistico a quello pessimistico, prevedono una crescita significativa della tecnologia che potrà arrivare a coprire l’8% del fabbisogno elettrico mondiale. I fattori che influenzeranno i trend saranno il raggiungimento di un accordo mondiale sul clima (che potrà porre degli obiettivi comuni a tutti i sottoscrittori), gli sviluppi dello shale gas, la diminuzione dei prezzi dei sistemi di stoccaggio ed il ruolo delle grandi utility energetiche, che per l’Italia sono: Enel, Eni, ecc.., che cercheranno a tutti i costi di frenare lo sviluppo della generazione distribuita.
- In ogni caso, e sono queste le odierne dinamiche del mercato mondiale, lo sviluppo del fotovoltaico passerà dai grandi gruppi produttivi, multinazionali senza più radici, che terranno le redini del settore consolidando la loro presenza in più paesi contemporaneamente.
- Nel mondo il fotovoltaico è cresciuto del 20% nell’ultimo anno: un milione di impianti in funzione in Australia, mezzo milione in funzione in Inghilterra. Non solo: in Baviera il fotovoltaico copre il 10% del fabbisogno elettrico e in Germania si sono già raggiunti i 35 Gigawatt di potenza fotovoltaica installata (e ce ne sono in previsione altri 4 per il 2014).
- La Cina, paese con il maggiore incremento percentuale di fotovoltaico, arriverà in poco tempo a 12 gigawatt di potenza installata.
- Il Giappone, che dopo il disastro nucleare di Fukushima si è rivolto alle rinnovabili, continuerà ad investire molte risorse sul fotovoltaico continuando con generosi incentivi.
- Lo scenario vede l’emersione di nuovi mercati mondiali in medio-oriente, Asia, Europa dell’est, accompagnati dall’ulteriore diminuzione dei costi di produzione e dei prezzi di vendita delle componenti fotovoltaiche: nel 2014 i prezzi dei wafer fotovoltaici sono la metà di quelli del 2011.
- Nel 2020 il prezzo del fotovoltaico nel mondo sarà minore del prezzo di tutte le altre tecnologie energetiche: il solare sarà completamente competitivo in tutti i paesi del mondo.
- La costituzione di IRENA (International Renewable Energy Agency), e l’adesione di oltre 160 Stati nel mondo, spingerà ulteriormente il fotovoltaico mondiale: l’obiettivo dell’agenzia è infatti quello di raddoppiare l’incidenza delle rinnovabili sui consumi mondiali, dal 15 al 30% entro il 2030, e sviluppare la tecnologia nei paesi in via di sviluppo.
E in Italia?
In Italia la situazione è come al solito un poco più complessa e in “via di definizione”. Questa è un’istantanea:
- La fine degli incentivi del conto energia è stata compensata dalle detrazioni fiscali per il fotovoltaico e per il risparmio energetico.
- L’accumulo elettrico ha un ruolo chiave per installare con convenienza gli impianti fotovoltaici. Per gli impianti domestici i vantaggi dell’autoconsumo si sommano ai vantaggi delle detrazioni fiscali.
- Le grandi utility (Enel) e le sue rappresentanze (Assoelettrica) ostacolano lo sviluppo del fotovoltaico e della generazione distribuita perchè erodono fette di mercato.
- Le istituzioni di settore (Gse, Aeeg, CEI) stanno ridefinendo le normative per la connessione in rete dei nuovi impianti e dei sistemi di accumulo elettrico. Ridefinendo, tra l’altro, alcune norme e criteri per installare i nuovi impianti in grid parity.
- Si paventa la possibilità di far pagare gli oneri generali di sistema anche per tutta l’energia autoconsumata, che è oggi la fonte di maggior risparmio. Contro questa ipotesi il Coordinamento FREE e Assorinnovabili stanno svolgendo la loro opera di sensibilizzazione e di pressione istituzionale.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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