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Il vero giacimento energetico è il gas o il sole?

Ultimo aggiornamento: 11-09-2015

A livello internazionale sempre più si parla di riduzione delle emissioni inquinanti, di lotta ai cambiamenti climatici, di accordi globali sul clima, di obbiettivi comuni sulla riduzione della CO2 nell’aria. E l’Italia cosa fa, proprio in questi giorni?

E’ di qualche giorno fa la notizia che l’ENI ha individuato un grosso giacimento di Gas al largo delle coste dell’Egitto: il giacimento Zohr. La notizia, subito applaudita da parte dei media, ha innalzato “un’onda di ottimismo” sostenuto dal fatto che l’Ente Nazionale Idrocarburi avrebbe firmato un contratto di esclusiva col governo egiziano per lo sfruttamento dell’intera area sottomarina.

Trovato un nuovo giacimento energetico, dunque, che potrebbe portare gas ed energia in Italia. Ecco come costruire, per l’ennesima volta,  una nuova forma di dipendenza. Ancora una volta: dipendenza dagli idrocarburi, dipendenza dai precari equilibri geo-politici internazionali, dipendenza da un “contratto” firmato con un paese, l’Egitto, in condizioni di forte instabilità politica ed economica. Sfido chiunque, in questi tempi, ad investire in Egitto o in medio-oriente.

Se il problema è trovare energia per l’Italia, qual è il vero “giacimento energetico”? E’ il gas del sottosuolo egiziano, da “acquisire”, estrarre e trasportare con accordi che possono saltare in qualsiasi momento? Oppure il sole, l’acqua, il vento che sono giacimenti energetici disponibili ovunque, a costo zero, rinnovabili e non esauribili?

green economy

E l’inquinamento che ne deriverà? Chi dovrà subirne le conseguenze? Nel mondo si parla di riduzione delle emissioni e di lotta al cambiamento climatico. Ci sono chiari impegni europei da rispettare. A breve ci sarà il summit di Parigi sul clima..

Tutto il mondo investe in fonti rinnovabili ed in misure per la riduzione dei gas climalteranti. Tutto il mondo si preoccupa dei cambiamenti climatici. Ma l’Italia, dopo essere stato il primo mercato al mondo per il fotovoltaico, in questo momento pensa a trivellare un altro punto del mediterraneo per estrarre gas da territorio egiziano.

 

Ecco cosa bisognerebbe fare

In Italia, dopo qualche anno di sfruttamento dell’energia solare, il fotovoltaico è arrivato a coprire da solo circa l’8 per cento del fabbisogno energetico annuo. Grazie alla riduzione dei prezzi del silicio e dei moduli fotovoltaici degli ultimi anni in Italia gli impianti fotovoltaici sono convenienti anche senza incentivi e possono essere installati, a buon rendere, sui circa 10 milioni di tetti disponibili di case mono e bifamiliari.

Non solo, si calcola che sono almeno un milione i tetti di grandi capannoni e industrie disponibili in Italia adatti ad accogliere grandi impianti fotovoltaici. Il solare al servizio dell’industria è quello più conveniente perchè garantisce importanti quote di autoconsumo.

Installando pannelli fotovoltaici su tutti i tetti delle sole case mono e bi-famigliari in Italia si arriverebbe ad ottenere una potenza installata di ulteriori 100 GWp, che produrrebbero ogni anno circa 130 Terawattora di energia senza emissione alcuna, senza trivellare il sottosuolo, senza creare infrastrutture di trasporto e senza dipendere da nessun accordo geopolitico internazionale. In questo modo la sola fonte fotovoltaica arriverebbe a coprire circa il 42% del fabbisogno elettrico. Integrando il contributo dei tetti industriali, dell’idroelettrico, dell’eolico si arriverebbe facilmente al 100% del fabbisogno.

E’ evidente quanto sia prezioso il giacimento di energia che abbiamo intorno a noi, già qui, a disposizione: ad oggi abbiamo 18 Gw di fotovoltaico già installato. Sfruttando a dovere buona parte dei tetti e coperture disponibili in Italia si aggiungono almeno ulteriori 100 GW. In questo modo avremmo già il 50% del fabbisogno elettrico col solo fotovoltaico. Secondo l’associazione Italia Solare è un obiettivo che si può raggiungere in poco tempo e senza troppi sforzi.

100 GWp di fotovoltaico in circa 30 anni sono in grado di produrre la stessa energia producibile dal giacimento ENI di gas trovato al largo delle coste egiziane.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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