L’ impianto fotovoltaico più grande del mondo, sarà in India. Una mega centrale solare per produrre energia pulita per oltre 5 milioni di persone.
Un altro importantissimo passo segna il cammino dell’India nello sfruttamento dell’energia solare: è proprio di questi giorni, l’annuncio della costruzione dell’ impianto fotovoltaico più grande del mondo. Un progetto solare con numeri da record.
77.000 metri quadri (per intenderci, più esteso dell’isola di Manhattan) con una potenza nominale di 4.000 megawatt, l’impianto fotovoltaico più grande del mondo sarà destinato a detenere il prestigioso primato per parecchio tempo.
L’ impianto fotovoltaico più grande del mondo in numeri
Per intenderci: una potenza di 4.000 Megawatt corrisponde 4 milioni di kw. Un impianto da 3 kw è la potenza sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di una famiglia di 4 persone in Italia. Secondo questa logica un impianto da 4 milioni di kw sarebbe sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di circa 1 milione e 300 mila famiglie, oltre 5 milioni di persone.
Sebbene si attenda ancora la conferma ufficiale, quasi certamente l’impianto fotovoltaico più grande del mondo verrà costruito nello stato di Rajasthan, nei pressi del più grande lago salato indiano, il Sambhar. La costruzione sarà affidata a una joint venture costituita da sei aziende di proprietà dello Stato, avrà un costo stimato di 4.4 miliardi di dollari e sarà completata in circa 7 anni.
Con una speranza di vita di 25 anni e una produzione di 6,4 miliardi di kilowattora all’anno, l’impianto farà risparmiare l’emissione di 4 milioni di tonnellate all’anno di anidride carbonica, come dimostrano i dati presentati da Parimita Mohanty, membro del The Energy and Resources Institute (TERI) a New Delhi.
Un nuovo e importantissimo tassello si aggiunge, quindi, nel mosaico che il programma Jawaharlal Nehru National Solar Mission (JNNSM) sta realizzando nel campo dell’energia solare negli ultimi anni: basta pensare che la capacità di energia solare connessa alla rete è passata dai 17.8 MW del 2010 agli attuali 2.208 MW, destinati a raggiungere il picco dei 20.000 MW entro il 2022. Previsione che, molto probabilmente, sarà superata, secondo quanto ha affermato Tarun Kapoor, direttore del JNNSM.
Il successo del fotovoltaico in India si valuta non solo in termini ambientali, ma anche economici: infatti,il costo di produzione di un KW è passato da 17 rupie di tre anni fa all’attuale 7,5, insomma più che dimezzato. Nonostante il miglioramento, va comunque ricordato che il costo di produzione per KW (senza considerare materie prime e trasporto) rimane di importo superiore rispetto alle altre fonti di energia (un KW di carbone costa 2,5 rupie, uno di energia nucleare 3 rupie e uno di gas naturale 5,5).
E’ meglio fare l’ impianto fotovoltaico più grande del mondo, oppure tanti piccoli impianti?
A frenare l’entusiasmo per la grandiosa opera in cantiere, ci sono stati gli ambientalisti di cui Chandra Bhushan, vice direttore generale del gruppo di esperti Center for Science and Environment a New Delhi, si è fatta portavoce. Chandra Bhushan ha ricordato alcune criticità della rete elettrica indiana: oltre a una perdita energetica del 20%, la rete tocca principalmente i centri urbani, mentre meno della metà dei villaggi ne sono raggiunti. Dunque, suggerisce Chandra Bhushan, non sarebbe più opportuno e utile sotto tutti i punti di vista (sociali, umani ed economici) la realizzazione di una serie di impianti dalle medie o piccole dimensioni, destinati per lo più alle zone rurali, piuttosto che un unico mastodontico impianto?
Pronta la replica di Rajendra Pachauri, direttore generale di TERI e presidente del comitato intergovernativo sul cambiamento climatico, che ha sostenuto che il JNNSM ha in programma sia grandi che piccoli impianti: grazie a entrambi, l’India confermerà il suo ruolo da leader nello sfruttamento della fonte solare fotovoltaica.
E di sicuro impartirà un’importante lezione al resto del mondo: il futuro economico e non di un paese è sempre più connesso con il mondo dell’energia solare.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
77.000 metri quadri mi sembrano davvero pochissimi per 4 GW
Forse 77.000 ettari.
Attualmente occorrono circa 10-12 mq a kWp installato se i moduli sono messi a terra.
Un saluto.
Questo blog e’ eccezionale!