L’inquinamento, ormai si sa, ha un costo. Costo in termini ambientali, ma non solo. L’inquinamento atmosferico ha anche e soprattutto un costo economico a causa delle esternalità negative che produce sull’ambiente, sulla salute umana, sulla flora e sulla fauna terrestre. Quanto costa l’inquinamento atmosferico?
Rispetto a qualche decennio fa l’emergenza inquinamento atmosferico è leggermente rientrata, ma l’UE non abbassa la guardia e punta a dimezzare i decessi prematuri dovuti alla cattiva qualità dell’ambiente. Questi ultimi, infatti, sono superiori ai decessi causati dagli incidenti stradali. Ma non solo, l’inquinamento ambientale causa anche una perdita consistente di giornate lavorative, elevati costi a carico del servizio sanitario e danni al settore agricolo. La spesa dovuta ai danni causati da questa situazione complessa si stima sui 23 miliardi di euro annui, escluse le spese della sanità. I più colpiti dall’inquinamento atmosferico sono le categorie definite a rischio, bambini, anziani e chi presenta patologie dell’apparato respiratorio, quindi particolarmente sensibili agli agenti inquinanti.
L’ecosistema paga attualmente un tributo piuttosto elevato dovuto, tra le altre problematiche, a una presenza eccessiva di azoto e al fenomeno delle piogge acide. La situazione è particolarmente critica all’interno delle grandi aree urbane dove a risentirne non sono solo le persone e gli spazi verdi, ma anche gli edifici stanno subendo danni imputabili all’inquinamento atmosferico.
Le misure UE contro l’ inquinamento atmosferico
L’UE ha deciso quindi di rimettere mano alla legislazione già esistente, con ulteriori provvedimenti, affinché la situazione possa subire un’inversione di marcia con la finalità principale di diminuire il numero dei decessi e quindi di migliorare le condizioni di vita soprattutto nelle grandi città. La commissione ha quindi varato un nuovo pacchetto di misure che, se tutto funzionerà come preventivato, consentiranno un risparmio pubblico che oscillerà tra i 40 e i 140 mila miliardi di euro.
Saranno quindi prese misure, nell’ambito di tutta la Comunità europea, affinché migliori la qualità dell’aria, riducendo sensibilmente il tasso d’inquinamento atmosferico soprattutto all’interno delle aree urbanizzate. Assieme a tali provvedimenti verranno incentivate la ricerca e l’innovazione nell’ambito dell’industria delle tecnologie green. Sarà quindi fondamentale la cooperazione internazionale che vedrà tutti i membri della UE allineati secondo le nuove misure introdotte dalla Commissione.
I principali aspetti sui cui interviene la nuova normativa sono una revisione dei limiti nazionali di emissione che saranno più rigidi rispetto a quelli attuali, la proposta di riduzione dell’inquinamento dovuto agli impianti di combustione di medie dimensioni verrà formalizzata.
Tutti questi provvedimenti dovrebbero, secondo la Commissione, portare numerosi vantaggi su vari fronti, in primis sulla salute dei cittadini dell’Unione. I costi del servizio sanitario dovrebbero ridursi in modo considerevole, consentendo quindi all’UE di risparmiare le cifre sopra indicate. Anche il settore economico beneficerà di questo pacchetto di provvedimenti. La manodopera sarà implementata, soprattutto per quanto riguarda le imprese che si avvarranno di tecnologie green, ma anche il comparto agricolo aumenterà la produzione e quindi la resa, grazie a nuovi impianti con minor impatto sull’ambiente e a metodi di coltivazione che non implichino effetti negativi sull’ecosistema.
Lo stesso commissario per l’Ambiente, Janez Potočnik, afferma di avere grandi aspettative sui risultati grazie a questo importante piano di intervento.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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