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Inquinamento come una guerra: 3,7 milioni di morti l’anno

Ultimo aggiornamento: 16-11-2015

3,7 milioni: sono queste le persone che secondo l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno muoiono prematuramente nel mondo a causa dell’inquinamento. Numeri che fanno davvero rabbrividire, se si pensa che 400.000 di esse sono in Europa e circa 65.000 in Italia.

È come se ogni anno la popolazione di una grossa cittadina scomparisse per cause legate all’inquinamento atmosferico.

Ma di quali malattie stiamo parlando? L’ottanta per cento di questi morti è legata a ischemia e ictus, il 6% al cancro polmoni, il 14% a bronco pneumopatia cronica ostruttiva, senza contare poi le altre malattie e gli altri disturbi che pur non essendo mortali, provocano comunque danni e fastidio alle persone come asma e allergie.

E non parliamo solo del dramma di persone che scompaiono prematuramente, ma anche di quanto tutto questo venga a costare alla comunità. Infatti secondo la Commissione europea la spesa per le morti premature e per l’aumento delle spese mediche è tra i 330 ei 940 miliardi di euro all’anno.

smog - questo è sviluppo?

Parliamo di cifre davvero stratosferiche. E quindi a questo punto viene a cadere anche l’obiezione che tanti fanno al passaggio dalle fossili alle rinnovabili, ovvero che si tratta di un’operazione costosa. Ma è ancora più costoso continuare a spendere per tentare di curare la salute di quanti si ammalano a causa dell’inquinamento.

Ridurre quindi l’inquinamento atmosferico deve diventare una priorità politica: diciamo inoltre che proprio la qualità dell’aria è uno dei temi chiave della prossima conferenza ministeriale ambiente per l’Europa in Georgia che si terrà nel 2016.

Non dimentichiamo infine che una delle principali fonti di inquinamento è il trasporto, soprattutto per quanto riguarda le grandi città, e che quindi bisogna investire e lavorare per far sì che i trasporti rispettino standard più rigorosi legati alla salute.

Se non si porrà davvero un freno, ci si potrebbe ritrovare come gli abitanti della metropoli di Shenyang in Cina, che in questi giorni sono dovuti rimanere chiusi in casa a causa di un livello di inquinamento mai registrato nel mondo, con una visibilità di 500 metri e un livello di particelle pm di 56 volte superiore al massimo sopportabile.

Il governo cinese non sembra davvero in grado di porre un freno o di mitigare gli effetti dello sviluppo economico del Paese. Noi cerchiamo di non seguire la stessa via.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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