Non ci sono solo luoghi nel mondo che corrono verso il riscaldamento climatico (si legga il post a questo link). Oltre ai cosiddetti “hot-spot” esistono anche smart city, cioè luoghi dove la riduzione delle emissioni inquinanti e l’adozione di sistemi di mobilità e di energia sostenibile ha già dato risultati incoraggianti.
La formula delle smart city
Il tratto che accomuna le smart city è quello di aver sostituito il più possibile le fonti fossili con energie rinnovabili capaci di soddisfare quasi totalmente la richiesta energetica della città o del territorio in questione. Vediamo quindi quali sono le 10 città o aree che hanno puntato in maggior misura su questa formula, con esempi che spaziano dagli Stati Uniti all’Europa (Italia, purtroppo, esclusa).
Le città più smart del mondo
La prima smart city è Greensburg nel Kansas (USA), una cittadina che vanta il primato di città più verde degli Stati Uniti. Dopo che la quasi totalità della città era andata distrutta a causa del passaggio di un tornado, la comunità ha deciso di optare per una ricostruzione verde. Grazie ad un parco eolico costruito fuori città, Greensburg produce da sola tutta l’energia elettrica necessaria al suo funzionamento, reimmettendo in rete l’energia non utilizzata.
La seconda smart city di questo elenco si trova in Danimarca, ed è l’isola di Samsø. L’isola ha vinto una gara per un progetto di indipendenza energetica dal carbone, realizzato grazie all’energia eolica ed a una centrale a biomasse per il riscaldamento.
Più a nord si trova un intero stato smart: parliamo dell’Islanda che da tempo sfrutta la geotermia insieme all’energia idroelettrica per alimentare lo stato. Questa scelta ha reso il paese indipendente dalle fonti fossili che venivano importate dal resto d’Europa.
Il viaggio tra le smart city continua in Europa ma molto più a sud. El Hierro, la più piccola e meno nota delle Isole Canarie (Spagna), è alimentata interamente da un sistema che sfrutta l’energia idroelettrica ed eolica e che ha permesso all’isola di dismettere il generatore a diesel che la alimentava in precedenza.
La città più verde della terra è una capitale europea: la smart city numero uno è infatti Copenaghen, che punta ad essere una città completamente carbon free entro i prossimi dieci anni. L’obiettivo è quello di ridurre al 25% i trasporti non sostenibili entro il 2025, grazie agli spostamenti con biciclette e con i mezzi pubblici.
Spostandosi a Samoa, in Oceania, si ritrova una situazione molto comune a quella di altre isole, cioè l’alimentazione a gasolio dei generatori per la produzione di energia elettrica. Grazie al fotovoltaico, all’eolico ed all’idroelettrico però, l’isola di Samoa sta progressivamente riducendo la propria dipendenza dalle fonti fossili e punta a raggiungere il 100% di energie sostenibili entro i prossimi due anni.
Fukushima, in Giappone, è nota per lo tsunami che ha devastato la centrale nucleare. Per ridare un futuro verde all’area, l’amministrazione della città giapponese vuole improntare in un’ottica rinnovabile la ricostruzione del territorio. Una smart city del futuro.
Ancora una volta Europa, ancora una volta isole. Questa volta il viaggio tra le smart city ci conduce nelle Orkney, le isole Orcadi scozzesi. Qui è presente l’impianto eolico più produttivo d’Europa. Si pensi che la sola turbina NM92 potrebbe produrre l’energia elettrica necessaria per alimentare un’abitazione per 30.000 anni.
L’unica smart city cinese lo sarà probabilmente nel futuro: parliamo di Tianjin Eco-City,
una città sostenibile progettata da zero e che ospiterà fino a 350.000 persone.
L’ultima smart city di questa rassegna è Vancouver, in Canada, che ha come obiettivo il raggiungimento dell’uso del 100% di fonti rinnovabili entro il 2050, un esempio per le altre città del mondo (Italia compresa).
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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