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Legambiente, 5 punti per liberare le rinnovabili e l’autoproduzione

Ultimo aggiornamento: 29-04-2016

L’autoproduzione di energia pulita da fonti rinnovabili è e deve essere una priorità anche in Italia. In un mondo in cui diversi paesi stanno “invertendo le rotta” verso energie più pulite, anche in Italia è il momento di iniziare a porre seriamente alcuni paletti, alcuni obbiettivi chiari, che possano finalmente liberare le fonti rinnovabili e l’autoproduzione di energia dal “giogo” delle grandi compagni petrolifere, delle lobby fossili e soprattutto dai numerosi vincoli normativi che ancora attanagliano l’intero comparto delle rinnovabili.

L’autoproduzione di energie pulite in Italia ha enormi potenzialità, anche dal punto di vista dell’occupazione. Ma per spingerle bisogna, in qualche modo, liberarle dalle attuali costrizioni. Perchè oggi in Italia una raffineria ed un impianto solare pagano la stessa tassa sull’autoconsumo? Perchè oggi chi immette in rete energia pulita dovrebbe pagare oneri di sistema? Perchè in Italia si pagano imposte sull’energia in autoconsumo?

Legambiente

Il quadro normativo è ancora troppo complicato e contraddittorio. Con la riforma delle tariffe elettriche addirittura si è arrivati ad ostacolare il risparmio energetico aumentando i costi fissi delle bollette elettriche.

Queste le 5 proposte di Legambiente per “liberare” finalmente l’autoproduzione e le fonti rinnovabili.

  1. In ogni edificio deve essere permessa la realizzazione di reti private (cioè reti NON Enel) che consenta di distribuire liberamente l’energia all’interno di tutte le aree dell’edificio.
  2. Consentire lo Scambio di energia rinnovabile tra aziende limitrofe. Se un’azienda produce più del suo fabbisogno perchè non dovrebbe cederla direttamente ad un’azienda vicina senza passare da Enel?
  3. Consentire alle Pubbliche Amministrazioni di utilizzare la rete nazionale per scambiare energia tra i diversi edifici di sua proprietà.
  4. Agevolare le utenze domestiche all’utilizzo delle rinnovabili ed all’autoconsumo: gli impianti residenziali (fino a 12 kW) devono poter beneficiare di vantaggi fiscali e semplificazioni nell’autoproduzione da fonti rinnovabili, semplificando lo scambio sul posto e favorendo l’accumulo elettrico domestico.
  5. L’autoproduzione/autoconsumo di energia pulita porta vantaggi ambientali sulla collettività e vantaggi sulla rete elettrica. Questi vantaggi collettivi apportati da chi le utilizza devono essere riconosciuti. L’autoconsumo deve poter beneficiare di vantaggi sugli “oneri generali di sistema” pagati in bolletta (i cd. oneri para-fiscali). Anzichè ulteriori aggravi come accade con la riforma elettrica.
    Si tratta di redistribuire i costi in bolletta in maniera più equa ed etica: gli oneri di sistema devono provenire per almeno il 75 per cento dalla componente variabile della bolletta (devono, cioè, essere più “parametrati” ai consumi effettivi).
    Agli impianti sotto ai 20 kw si propone, infine, l’esenzione totale dalla componenti fissa degli oneri di sistema.

Qui il manifesto completo.

 

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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