Le smart grid, già disponibili “sulla carta” con diversi gradi di complessità, rappresentano un modo intelligente di produrre, distribuire e consumare energia elettrica. L’obiettivo delle reti “smart” è quello di ottimizzare al massimo la produzione ed il consumo di energia per il risparmio energetico e per l’efficienza del sistema elettrico complessivo. Su piccola scala, come su grande scala.
Ad esempio: una rete energetica può essere alimentata contemporaneamente da diverse fonti (solare, eolica, ecc…) quando disponibili. L’energia prodotta sfruttando le fonti rinnovabili può essere distribuita (in gergo tecnico: “dispacciata“) in tempo reale su una vasta rete, in base al fabbisogno estemporaneo e può essere stoccata in batterie in grado di accumulare temporaneamente le eccedenze produttive. Uno dei principi base di una smart grid è: sfruttare l’elettricità nel momento in cui viene prodotta dalla fonte rinnovabile.
Net-Efficient è un progetto europeo che rappresenterà una delle prime sperimentazioni concrete sullo sviluppo delle “smart grid“, le reti urbane intelligenti. La sperimentazione avverrà sulla tedesca isola di Borkum (nel mare del nord) per la quale si prevede, entro quattro anni, il rifacimento dell’intera rete elettrica di produzione e distribuzione dell’energia in chiave “smart“. L’UE per il progetto metterà a disposizione ben 11 milioni di euro e coinvolgerà ben 13 partner in tutta l’Unione. Tra questi: il dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica dell’università di Cagliari ed il centro di ricerca Crs4.
Uno dei principi più importanti delle smart grid è, oltre all’uso razionale dell’energia, lo stoccaggio elettrico. Nella sperimentazione si useranno tecnologie di accumulo distribuito, come batterie speciali e volani. Non solo: si recupereranno anche le batterie usate delle auto elettriche che, non più utilizzabili in maniera efficiente per le auto, possono essere riutilizzate per lo stoccaggio di rete.
L’obiettivo della sperimentazione Net-Efficient è quello di creare una rete ed un sistema di auto-produzione, distribuzione e stoccaggio dell’energia che sia sostenibile dal punto di vista economico, efficiente ed anche redditizio. Spesso infatti, il problema dello stoccaggio è il costo rispetto al beneficio che porta alla rete elettrica. Gli elevati costi delle batterie non giustificano, a volte, l’investimento. Ma con un sistema elettrico “intelligente”, in grado di massimizzare l’utilizzo dell’energia prodotta “sul momento” e di minimizzare il bisogno di stoccaggio elettrico, è possibile trarre benefici economici.
L’approvazione del finanziamento europeo per il progetto è stata comunicata da Alfonso Damiano professore associato del dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari, durante un convegno tenutosi in Università.
Che ruolo avranno i due partner italiani del progetto? Il Crs4 e l’Università di Cagliari si occuperanno di sviluppare proprio una delle fasi più importanti e delicate del progetto: si occuperanno di sviluppare proprio il sistema che gestirà lo stoccaggio elettrico per ottimizzare l’utilizzo dei consumi locali e per sfruttare al massimo la produzione energetica in loco dalle fonti rinnovabili. Non solo: come afferma Luca Massidda il ricercatore di Crs4, verranno sviluppati nuovi sistemi in grado di fare previsioni attendibili sulla produzione di energia ed i consumi locali. Questa possibilità di previsione sarà utile per far partecipare attivamente i distributori locali di rete al mercato elettrico.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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