Il neonato governo Renzi ha nominato i nuovi ministri.
Ecco i nostri nuovi referenti che si dovranno occupare, volenti o nolenti, di fotovoltaico, fonti rinnovabili ed energia.
I due ministri di riferimento del settore sono tradizionalmente quelli dello sviluppo economico e dell’ambiente:
Federica Guidi è il nuovo ministro dello sviluppo economico (mse).
Gianluca Galletti è il nuovo ministro dell’ambiente (dell’UdC, prima era all’istruzione).
Chi sono? Quali sono le loro posizioni rispetto alle fonti rinnovabili? Energia e ambiente?
Ad oggi purtroppo non si sa molto sulle loro posizioni relative allo fonti rinnovabili.
L’imprenditrice Federica Guidi è l’ex presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, e, oltre a questo, dovrebbe avere già una certa esperienza nelle questioni energetiche in quanto ha lavorato per diversi anni presso l’azienda di famiglia “Ducati Energia Spa”. L’azienda produce e/o commercializza, infatti, componentistiche elettriche ed elettroniche, ma non solo: dai generatori eolici ai prodotti per la mobilità sostenibile, auto elettriche, colonnine di ricarica, generatori, ecc..
Una nota d’interesse: in un suo intervento del 2009 il ministro chiedeva di sostenere con adeguati interventi il comparto della eco-sostenibilità e delle fonti rinnovabili. Nonostante questo lontano intervento ad oggi non è ancora chiaro quali siano le sue attuali posizioni in merito ad energia e fonti rinnovabili.
Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti (UdC, riciclato dal precedente governo, in cui era all’istruzione),si era candidato alle regionali 2010 alla presidenza della Regione Emilia-Romagna (UdC) ottenendo, per fortuna, il 4,2% dei voti.
Si, .. “per fortuna” perchè, durante la campagna elettorale, intervistato nella sede di Radio Città del Capo, si era dichiarato favorevole alla localizzazione della produzione di energia nucleare in Emilia Romagna (purché il sito fosse stato considerato “sicuro” e “conveniente”).
Ecco la simpatica intervista a Radio Città del Capo.
Lo stesso ministro avrebbe dichiarato, in proposito, che: “se mi dimostrano che in tutta Italia il sito più sicuro e più economico è in Emilia-Romagna io non avrei timore a metterlo in Emilia-Romagna”.
Queste parole parlano da sole e dimostrano tutta la sua inadeguatezza a ricoprire un ruolo oggi così delicato come quello di ministro dell’ambiente. Di vocazione, infatti, il ministro nasce in tutt’altro ambito.
Zero esperienza su tematiche energetiche ed ambientali, nasce come commercialista, revisore dei conti e consulente fiscale, civilista e societario. Che c’entra con l’ambiente??
Gli abitanti dell’Emilia Romagna l’hanno scampata in Regione, ma se lo ritrovano al ministero.
Come al solito: cacciato dalla porta, rientra dalla finestra.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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