Da qualche mese il presidente Usa sembra aver preso davvero sul serio il dossier che gli è stato presentato a maggio sul peggioramento della situazione climatica americana. Dietro al rapporto c’è il fior fiore degli scienziati americani, che si sono trovati a lavorare 4 anni per evidenziare quanto è peggiorata la situazione. Uno studio importante non solo per vedere a che punto ci si trova, ma anche utile per far capire agli americani e al resto del mondo, come le emissioni di anidride carbonica, derivate dal continuo utilizzo di energie non rinnovabili, stanno avendo un impatto di giorno in giorno sempre più pesante.
Il cambiamento climatico va così al primo posto nell’agenda presidenziale, come dichiarato poco tempo fa, anche se probabilmente al momento si sta dividendo il podio con il problema disoccupazione e le stragi dell’Is.
Continuano a fare orecchie da mercanti i Repubblicani, che forse, come tanti politici nostrani, hanno nascosto da qualche parte un pianeta nuovo di zecca dove rifugiarsi, quando con la loro superficialità e il loro negare il problema clima, saranno riusciti a distruggere questo.
Gli Oceani aumentano e luoghi come la Florida e parte della Louisiana rischiano di scomparire: come lo rischia Venezia, come già non ci sono più tante spiagge famose in rinomate cittadine turistiche italiane. Le bombe di acqua che hanno colpito la nostra nazione in questi mesi, provocando inondazioni, distruzione e vittime, sono strettamente legate con l’uso e l’abuso di fonti energetiche non rinnovabili…a cui si accompagnano senza dubbio le criminali costruzioni di case ed edifici sempre più a ridosso dei corsi d’acqua.
Non solo: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i cambiamenti climatici causano sempre più malattie: i costi sulla salute legati ai problemi climatici sono stimati fra i due ed i quattro miliardi di dollari l’anno dal 2030 in poi.
Ma tornando alla situazione americana, c’è da dire che nello specifico Obama si propone di ridurre entro il 2030 le emissioni gas a effetto serra di un 30%, soprattutto per quanto riguarda le centrali elettriche a carbone che ne sono responsabili per circa 1/3. Tutto questo dovrebbe avvenire senza un aumento del prezzo dell’energia elettrica, ma piuttosto stimolando l’indotto: in pratica il Presidente ha intenzione di lottare a favore del clima e contemporaneamente creare lavoro per 74 miliardi di dollari.
Il programma è stato definito da tutti ambizioso, ma ormai è chiaro Obama ha deciso di proporre se stesso e il suo paese come leader nella lotta al riscaldamento globale, anche in vista della Conferenza Internazionale sul Clima che si terrà a Parigi nel 2015. C’è da sperare che questo entusiasmo contagi molte altre Nazioni: per adesso sembrano davvero poche quelle in grado di guardare al futuro con intelligenza e saggezza.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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