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Il paradiso dell’ecosostenibilità: nelle Canarie centrale idro-eolica

Ultimo aggiornamento: 02-09-2014

Usare le fonti rinnovabili (discontinue ed intermittenti per natura) per creare energia elettrica in maniera continuativa. Come? Con eolico più idroelettrico: l’energia pulita prodotta dal vento alimenta le pompe per riempire i bacini idroelettrici. Ecco come sfruttare al massimo le fonti rinnovabili.

Il paradiso turistico delle Isole Canarie si appresta a diventare anche un paradiso ecologico: grazie infatti ad un progetto della società Gorona del Viento S.A e di Endesa, El Hierro sarà completamente indipendente da fonti non rinnovabili. A rendere possibile quello che sicuramente rappresenta il sogno di tanti, ci pensano 64,7 milioni di euro e una centrale idroeolica. Di cosa si tratta? Si tratta dell’abbinamento di una centrale eolica con una centrale idroelettrica. La prima è rappresentata da un parco eolico con cinque aereogeneratori: grazie alla presenza degli alisei, i venti che da nord-est spirano sulle Canarie ogni giorno dell’anno, esso va ad attivare una pompa collegata ad un bacino idrico, la cui acqua attivando apposite turbine riuscirà a produrre ben 11,3 MW annui. Davvero tanta energia, in grado supportare la vita di tutti i giorni dei suoi 10.000 abitanti.

eolico idroelettrico

Non solo: l’energia che dovesse essere prodotta in eccesso, sarà utilizzata per la desalinizzazione dell’acqua del mare, mentre il piano B, ovvero la rara assenza di vento, verrà rimpiazzata con l’utilizzo dell’energia prodotta dalla centrale termoelettrica di Llanos Blancos, gestita anch’essa da Endesa.

Ma El Hierro si candida a diventare un vero e proprio esempio di come ogni aspetto legato alla vita dell’uomo possa esse reso ecosostenibile: infatti a breve sulle sue strade si muoveranno solo veicoli elettrici. Essendo infatti di piccole dimensioni (appena 268 chilometri quadrati) è difficile che si percorrano più di un centinaio di chilometri al giorno, distanza perfetta per essere affrontata con la batteria di un’auto elettrica senza rischiare di restare a piedi.

Questo paradiso percorre l’idea dell’ecosostenibilità e del rifiuto delle fonti di energia non rinnovabile già dai lontanissimi anni ottanta, ma si è dovuto attendere il 2002 perché il progetto si concretizzasse grazie agli investimenti delle autorità dell’isola.

Le cifre risparmiate fanno riflettere: saranno ben 40.000 i barili di petrolio di cui si eviterà il consumo, non saranno immessi nell’atmosfera 18.700 tonnellate di CO2 e non saranno spesi 1,8 milioni di euro in un anno…e questo coinvolgendo solo 10.000 persone, ovvero gli abitanti di un paesino di provincia. Facciamo solo un’ipotesi: se una città come Roma, con i suoi quasi 2.900.000 abitanti, diventasse come El Hierro, si potrebbero risparmiare 11.600.000 barili di petrolio, non inquinare per 5,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica e risparmiare 522 milioni di euro in un anno. Certo, per ricreare una situazione come quella di El Hierro servono caratteristiche specifiche, ma in realtà tutti, nel loro piccolo, possono impegnarsi per una vita meno invasiva nei confronto dell’ambiente, persino risparmiandoci su.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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