L’Africa è un continente particolarmente favorevole all’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica. Si prevede che, nel prossimo futuro, gran parte degli investimenti internazionali nel settore delle rinnovabili sarà convogliata proprio in questa nazione dalle infinite potenzialità energetiche. Il fotovoltaico italiano, per esempio, sta già investendo in Africa con importanti progetti e ingenti capitali.
A confermare le potenzialità del continente africano è anche un rapporto dell’IRENA, la “International Renewable Energy Agency”, secondo il quale il continente potrà, molto verosimilmente, quadruplicare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili da qui al 2030: entro i prossimi 15 anni, secondo l’agenzia internazionale, l’energia prodotta esclusivamente dalle fonti rinnovabili potrà coprire il 22 per cento del fabbisogno energetico dell’intero paese.
Non si parla di solo fotovoltaico, ma anche di eolico, biomasse, geotermico, idroelettrico. Tutte tecnologie che guideranno il paese ad intraprendere la strada verso un’economia a basse emissioni in coerenza con gli accordi internazionali sul clima.
Guardando al solo fotovoltaico, secondo il rapporto IRENA “Africa 2030: Roadmap for a Renewable Energy Future”, il costo livellato dell’elettricità (LCOE) di progetti di grandi dimensioni in Africa è sceso rapidamente nel corso degli ultimi anni dando spazio a possibilità di investimenti particolarmente interessanti.
L’analisi ha evidenziato come il costo dei progetti fotovoltaici di taglia industriale in Africa nel periodo 2013-14 oscillasse tra 13 e 26 centesimi di dollaro per chilowattora. Oggi il costo più basso è stato rilevato in Sud Africa dove le installazioni fotovoltaiche sono arrivate a vendere energia elettrica pulita anche a 7 centesimi di dollaro per chilowattora.
Il prezzo di 7 centesimi al Kilowattora è un prezzo decisamente competitivo con i prezzi di vendita dell’energia elettrica prodotta dalle fonti energetiche “convenzionali” (si parla, ovviamente, dei prezzi all’ingrosso sulla borsa elettrica internazionale). L’energia pulita venduta a questo prezzo porta le fonti rinnovabili su un buon livello di competitività.
Il report, ipotizzando l’espansione delle rinnovabili in Africa fino a raggiungere il 22 per cento del fabbisogno, stima un risparmio di carbone di circa 341 mila tonnellate.
Sempre secondo il rapporto, mentre la fonte solare è abbondante su tutto il continente, le regioni centrali e del sud dell’Africa offrono ottime potenzialità per le biomasse e per l’idroelettrico. L’eolico, invece, è particolarmente favorevole allo sviluppo nelle regioni del nord, del sud e dell’Africa orientale. L’energia geotermica, infine, è molto presente nella regione del “Great Rift Valley”.
In definitiva in Africa la capacità di generazione elettrica da fonti rinnovabili può crescere del 50 per cento da qui al 2030 riducendo le emissioni di biossido di carbonio di oltre 310 mila tonnellate. Sviluppare progetti di questo tipo in Africa, sempre secondo l’analisi IRENA, non è mai stato così conveniente.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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