Il Politecnico di Milano ha da poco diffuso i dati del rapporto Renewable Energy Report, dove l’università milanese ha analizzato la produzione di energia elettrica generata dalle fonti rinnovabili utilizzate nel nostro paese. Vediamo i dati emersi per quanto riguarda il prezzo dell’energia elettrica e l’impatto generato da fotovoltaico, idroelettrico, eolico e biomasse nel mix energetico nazionale.
Le rinnovabili: una crescita costante
Il primo dato presentato dal Politecnico relativo all’uso delle energie rinnovabili è certamente un punto a favore di questo tipo di fonti; da una produzione pari al 29% del totale dell’energia elettrica prodotta nel 2011 si è passati al 45% del totale prodotto nel 2014. Un incremento del 16% in un arco temporale molto ristretto, che ha visto crescere in particolar modo il fotovoltaico e l’eolico, passati dal 7,3% del 2011 a quasi il 14% del 2014.
Significativo anche l’aumento dell’energia elettrica ricavata dalle biomasse, passata dal 3,8% di inizio rilevazione al 7,6% dello scorso anno. A mantenere la quota maggioritaria delle energie rinnovabili è però ancora l’idroelettrico, con un aumento del 35% che influisce per un quinto sulla totalità dell’energia elettrica.
Il prezzo dell’energia
Di fronte all’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, è invece calato significativamente il PUN, che ha raggiunto i 52,08 euro/MWh nel 2014, con un calo del 27,8% rispetto ai 72,23 euro/MWh necessari nel 2011. In diminuzione nello stesso periodo anche la domanda di energia elettrica, che è scesa al livello di 309 TWh nel 2014, segnando un calo del 7,8% rispetto ai 335 TWh del 2011.
In questo calo complessivo della produzione di energia elettrica acquista quindi un significato ancora maggiore l’apporto delle fonti rinnovabili, che hanno contribuito per 139 TWh nel 2014, contro i 97,15 TWh del 2011, con un aumento complessivo calcolabile nel 43%.
L’impatto delle rinnovabili sul prezzo dell’energia
Visti i dati precedenti, secondo la ricerca del Politecnico non è possibile stabilire in modo univoco a quanto ammonti l’impatto delle energie rinnovabili sul calo del prezzo dell’energia. È possibile invece ipotizzare un duplice scenario; nel primo caso si potrebbe far dipendere il calo del PUN (Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica) interamente dalle rinnovabili. Secondo lo scenario alternativo il calo del prezzo del PUN sarebbe invece stato determinato in parte dal rafforzamento delle energie rinnovabili ed in parte da altri fattori, come il calo del prezzo del gas, la diminuzione del costo del carbone e del petrolio a cui si deve aggiungere la contrazione della richiesta nel mercato dell’energia elettrica. Secondo questo secondo scenario alle rinnovabili sarebbe da imputare comunque il 16,9% del calo del PUN.
In aggiunta, secondo la ricerca, si deve però considerare che l’aumento dell’utilizzo delle energie rinnovabili nella produzione elettrica avrebbe avuto anche la responsabilità della contrazione dei costi di altri voci presenti nelle bollette degli utenti finali, come gli oneri generali di sistema ed il costo del dispacciamento.
Un impatto in conclusione positivo, senza tener conto degli ulteriori benefici apportati in generale all’ambiente.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
Articolo correlato: Renewable Energy Report: il fotovoltaico in Italia