L’autorità per l’energia elettrica ed il gas ha iniziato una consultazione per ridefinire ed aggiornare i criteri di vendita di energia fotovoltaica alla rete elettrica. Si tratta della ridefinizione dei “prezzi minimi garantiti” del “ritiro dedicato” dell’energia elettrica autoprodotta da fonte solare a da tutte le altre fonti rinnovabili.
Il ritiro dedicato è un tipo di convenzione stipulabile col Gse (il Gestore dei Servizi Energetici) che permette la vendita al gestore elettrico di tutta l’energia immessa in rete.
A chi conviene il ritiro dedicato? La scelta della convenzione del “ritiro dedicato” conviene in genere a chi ha un impianto abbastanza sovra-dimensionato rispetto ai propri consumi: se ho un impianto da 250 kw, che produce 300mila kwh l’anno, ma i miei consumi sono solo di 10mila kwh/l’anno, allora conviene fare il “ritiro dedicato”, ovvero una convenzione col Gse che prevede la vendita alla rete di tutta l’energia immessa in rete.
Il vantaggio del ritiro dedicato è che permette di vendere l’energia immessa in rete ai prezzi di mercato. Però, quando i prezzi di mercato si abbassano sotto a soglie stabilite, vengono riconosciuti dei “prezzi minimi garantiti”, cioè delle soglie minime di prezzo, stabilite da delibera, per la vendita dell’energia al Gse.
Prima le condizioni del ritiro dedicato erano più vantaggiose per il fotovoltaico, oggi hanno più un ruolo solo tutelante perchè di fatto si sono ridotte di circa i due terzi rispetto al solo 2013 (leggi più sotto..).
L’attribuzione dei prezzi minimi garantiti è una forma di tutela, di “incentivo”, per chi produce energia da fotovoltaico per venderla alla rete elettrica. Si tratta in genere di impianti medi o grandi, ma sempre al di sotto del Megawatt di potenza (1.000 Kwp). Il ritiro dedicato conviene infatti a chi autoconsuma solo una piccola parte di quello che produce.
Qui hai le soglie del ritiro dedicato per il 2012 – 2013.
L’Aeeg ha pubblicato recentemente un documento di consultazione per individuare nuovi criteri e nuovi parametri per la ridefinizione e l’aggiornamento dei “prezzi minimi garantiti” per la vendita alla rete dell’energia auto-prodotta.
Il ritiro dedicato, ricordiamolo, non è solo per il fotovoltaico, ma per tutte le fonti rinnovabili, e le soglie minime di prezzo sono differenziate in base al tipo di fonte (eolico, idrico, solare, ecc..) ed alla taglia dell’impianto. L’impianto, per poter accedere al ritiro dedicato deve essere di taglia non superiore ad un megawatt.
La rivisitazione dei corrispettivi minimi, stando al comunicato dell’Autorità, devono essere rivisti in modo da rispecchiare “i reali costi di esercizio e di combustibile delle singole tipologie di impianto” maggiorati dell’8%.
Attualmente il ritiro dedicato è riservato a tutti gli impianti (da fonti rinnovabili) che cedono l’energia al Gse. La proposta dell’Aeeg sarebbe quella di estendere la convenzione anche agli impianti che vendono direttamente l’energia sul “libero mercato” (la cd. “borsa elettrica”) ed ai trader elettrici.
Per il fotovoltaico la proposta dell’Autorità prevederebbe le seguenti quote:
- ritiro dell’energia in ritiro dedicato: fino a 2 milioni di kwh l’anno;
- prezzo minimo garantito: circa 38 euro per Megawattora (circa 0,038 €/kwh riparametrato in base a dati Istat) (solo nel 2012 era intorno ai 90-100 €/Mwh)
Ovviamente, la convenienza del fotovoltaico con questi prezzi minimi di vendita rimane relativa ai costi di installazione e funzionamento impianto sui 25 anni.
Secondo le stime dell’Aeeg, le modifiche proposte apporterebbero d’altro canto benefici in bolletta: porterebbero infatti ad una riduzione di circa il 60% dell’incidenza dei “prezzi minimi garantiti” sulla componente tariffaria A3 della bolletta elettrica.
Per un confronto rispetto al 2012-2013 clicca qui.
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