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In USA Centrale Ibrida per sfruttare meglio le rinnovabili

Ultimo aggiornamento: 15-04-2016

La forza ed il reale vantaggio delle fonti rinnovabili è la complementarietà delle fonti. Cosa intendiamo? Intendiamo un concetto molto semplice: quando una fonte (ad esempio il sole) risulta insufficiente può subentrare una seconda fonte (ad esempio il vento) che garantisce in alcune situazioni ulteriore produzione di energia pulita. Di notte, per esempio, quando il sole non produce, la presenza di vento può essere un’ottima opportunità per continuare a produrre energia in maniera pulita senza utilizzare gas, petrolio o carbone. In questo modo si riesce a garantire una maggiore continuità di approvvigionamento riducendo ulteriormente la dipendenza dalle fonti fossili.

Le centrali elettriche che sfruttano in maniera congiunta e complementare diverse fonti energetiche (non per forza rinnovabili) sono le cosiddette Centrali Ibride, centrali di produzione di energia che ottimizzano al massimo, in maniera dinamica, la presenza di diverse fonti energetiche presenti sul territorio per abbassare i costi di produzione dell’energia ed aumentare l’efficienza produttiva della centrale stessa.

centrale ibrida nevada enel green power

In USA, EGP (Enel Green Power) inaugura la centrale ibrida di Fallon in Nevada, un esempio non solo di innovazione ed efficienza nella produzione elettrica carbon-free, ma anche di collaborazione e partnership internazionali al servizio di grandi progetti energetici da rinnovabili.

Non si tratta di “fotovoltaico più eolico”, ma di fotovoltaico integrato con geotermico e solare termodinamico: sfruttando il calore proveniente dal sottosuolo e sfruttando il calore del sole viene prodotto vapore in pressione in grado di far girare turbine per la generazione (meccanica) di energia elettrica.

Il progetto transnazionale, alla cui inaugurazione ha partecipato anche il nostro presidente del consiglio, è un esempio di integrazione di diverse tecnologie energetiche in un unico sito. Il vantaggio principale di questa soluzione integrata è quello di incrementare la disponibilità della fonte energetica rinnovabile (non solo solare) e di ridurne l’intermittenza tipica delle fonti rinnovabili.

L’energia (il calore) del sottosuolo e l’energia del sole sono complementari perchè, quando il sole scalda di più il suolo, l’efficienza del geotermico, che proviene dal sottosuolo, diminuisce in maniera proporzionale. Il solare termodinamico, ricordiamolo, è quella tecnologia che raccoglie, attraverso specchi parabolici, il calore del sole convogliandolo verso un “vettore termico” (liquido) utilizzato per produrre vapore. Il vapore alimenta una turbina che produce elettricità.

La condivisione in un unico sito delle infrastrutture realizzate in una centrale ibrida, inoltre, abbatte i costi e impatta meno sull’ambiente rispetto al fare tre centrali separate.

L’impianto ibrido, denominato “Stillwater”, è stato onorato col premio “Geothermal Energy Association Honors” nel settore “Progresso tecnologico” per quattro anni consecutivi, nel 2012, 2013, 2014 e 2015.

Un ottimo esempio, insomma, di integrazione, innovazione ed efficienza nella produzione di energia da fonti rinnovabili.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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