I pannelli fotovoltaici rotti o non più funzionanti sono a tutti gli effetti dei rifiuti elettronici e, come tali, devono essere correttamente smaltiti.
Come smaltire pannelli fotovoltaici domestici? E, più in generale, come smaltire i rifiuti elettronici non più utilizzati? Per rifiuti elettronici intendiamo tv, cellulari, accumulatori, lampadine o altri apparecchi elettrici di qualsiasi tipo. Tutti questi oggetti di consumo, compresi i pannelli fotovoltaici, sono considerati rifiuti elettronici, ma si differenziano in alcune sottocategorie di smaltimento.
Riportiamo i consigli di Ecolight, il consorzio nazionale per la gestione dei RAEE, Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
Ma prima una breve premessa.
I produttori dei pannelli fotovoltaici destinati ai tetti di case e aziende devono, già in fase di commercializzazione, aderire ad un consorzio certificato per il recupero, smaltimento e riciclo dei pannelli a fine vita. Il consorzio si occupa di smaltire pannelli fotovoltaici. Lo smaltimento, dunque, è già previsto in fase di produzione dei moduli e, in sede di acquisto, deve essere indicato l’ente che si occuperà tra 20 anni di recuperare e smaltire correttamente il rifiuto elettrico.
Chi installa oggi un impianto fotovoltaico, dunque, non si deve preoccupare di come smaltire pannelli fotovoltaici tra 20-25 anni.
Discorso diverso, invece, è per chi acquista autonomamente un piccolo pannello fotovoltaico domestico per il giardino e per il balcone. In tal caso il pannello può essere trattato come un qualsiasi altro rifiuto elettronico (RAEE) di piccola entità.
La questione del trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche è di stretta attualità: dove portare i RAEE?
Ecco tre semplici regole per smaltire pannelli fotovoltaici e altri rifiuti elettronici correttamente. I rifiuti elettronici sono, ricordiamolo, rifiuti speciali, non comuni, e riciclabili. Smaltire pannelli fotovoltaici, che sono un tipo di RAEE, significa recuperare e riciclare: plastica, vetro, silicio, alluminio che possono essere utilizzati per la fabbricazione di nuovi prodotti.
Questi ed altri materiali è possibile recuperarli da qualsiasi altro rifiuto elettronico.
Dove smaltire pannelli fotovoltaici e gli altri rifiuti elettronici?
Si possono portare in una delle 3.648 isole ecologiche attrezzate per la raccolta differenziata dei RAEE.
Il rifiuto elettronico dovrà essere messo nel cassone giusto:
- R1 per i frigoriferi;
- R2 per le lavatrici e i forni;
- R3 per i televisori e i monitor;
- R4 per i piccoli elettrodomestici e l’elettronica di consumo;
- R5 per le sorgenti luminose neon e a risparmio energetico (tra questi: piccoli pannelli fotovoltaici)
Ecco le tre regole generali del consorzio per il trattamento dei Raee.
1. Nel caso di acquisto di una nuova apparecchiatura in sostituzione di una equivalente non più funzionante, è possibile lasciare quella vecchia direttamente in negozio al momento dell’acquisto. Secondo quanto previsto dal DM 65/2010 “Uno contro Uno”, il conferimento è gratuito per il consumatore, semplicemente compilando una scheda di consegna. Il ritiro gratuito è previsto anche con la consegna al domicilio della nuova apparecchiatura elettronica.
2. Le imprese e i liberi professionisti, possono affidarsi al servizio di raccolta di Ecolight contattando direttamente il consorzio. Il servizio Fai Spazio è dedicato alla gestione dei rifiuti professionali e viene svolto su tutto il territorio nazionale e per ogni tipo di quantitativo.
3.A queste possibilità, Ecolight ne aggiunge un’altra. «Nella zona di Bologna è attiva la sperimentazione del progetto europeo Identis WEEE realizzato dalla multiutility Hera, da Ecolight e dalla fondazione spagnola Ecolum».
I cassonetti intelligenti RAEEshop sono stati posizionati al parco commerciale Meraville di Bologna. Qui, accedendo con la tessera sanitaria o la tessera Hera è possibile conferire gratuitamente i propri RAEE di piccole dimensioni.
Leggi qui ulteriori dettagli sul progetto.
Per smaltire correttamente i rifiuti elettronici, di strada molta ne è stata fatta (soprattutto grazie alle politiche Europee), ma molta ce n’è ancora da fare.
In Italia l’anno scorso sono stati prodotti oltre un milione di tonnellate di rifiuti elettronici, quasi 18 chili per abitante: secondo questi dati, però, meno di tre rifiuti su dieci hanno avuto una corretta gestione. La raccolta infatti negli ultimi anni ha raggiunto i 4 chili per abitante, quantitativo ancora lontano dagli obiettivi di recupero stabiliti dalla direttiva comunitaria di circa 12 chili per abitante, previsti per il 2019.
In genere i rifiuti elettronici sono in gran parte riciclabili: oltre il 90 per cento del loro peso può essere riciclato.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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