La parola d’ordine è “condivisione”, nello specifico è “fotovoltaico in condivisione”. Solar Share, è questo il nome di una interessante iniziativa proposta da LifeGate in collaborazione con ForGreen, azienda specializzata in soluzioni Green per il risparmio energetico.
Si tratta di un’interessante iniziativa di fotovoltaico in condivisione: nello specifico di un progetto di “auto-produzione condivisa” di energia pulita prodotta da fonti rinnovabili. L’ispirazione “social share” proviene probabilmente dalla rete, ambito in cui la condivisione sociale delle esperienze e delle potenzialità ha insegnato molto ed ha (ri)scoperto un modello di “creazione” e di diffusione del sapere. Come nella rete, così nella realtà, in ambito energetico.
Perchè non mettersi insieme ad altri per autoprodurre in maniera sostenibile l’energia necessaria al proprio fabbisogno? Il Solar Share è infatti un esperimento in cui più persone si mettono insieme per costituire delle piccole cooperative energetiche che acquisiscono degli impianti già in funzione per autoprodursi l’energia pulita con le fonti rinnovabili.
L’idea del fotovoltaico in condivisione è in realtà un’idea semplice, niente più di quanto già sperimentato in altri settori: le persone che vogliono aderire si costituiscono in cooperativa, una cooperativa energetica, e sottoscrivono delle quote per acquistare, insieme ad altri, degli impianti fotovoltaici. Attraverso questi impianti i soci usufruiscono della ‘propria’ energia anzichè acquistarla dalla rete elettrica nazionale.
I componenti della cooperativa possono utilizzare l’energia proveniente dall’impianto condiviso in proporzione alle quote possedute e per tutta la durata in vita dell’impianto fotovoltaico in condivisione (circa 20 anni). Lo schema è semplice: i soci versano delle quote. Con queste quote vengono realizzati (o acquistati) degli impianti che restituiscono, a loro volta, energia e denaro, come nello schema sotto riportato.
Acquistare un impianto fotovoltaico in condivisione può rappresentare un ulteriore potenziale di sviluppo del solare in un momento in cui, con la fine degli incentivi, il mercato ha momentaneamente rallentato la sua corsa. L’acquisto condiviso dei progetti o direttamente degli impianti già in funzione rappresenta infatti un modo per superare alcuni dei limiti attuali allo sviluppo del fotovoltaico: costi di investimento e rischi individuali. Socializzando costi benefici e rischi si ottengono interessanti vantaggi, soprattutto anche attraverso la possibilità di abbattere i prezzi di realizzazione dei progetti, che, sostenuti da molte persone, possono godere anche di importanti economie di scala.
Questo nuovo modello di fotovoltaico in condivisione può innescare un circolo virtuoso in grado di riportare la produzione energetica sostenibile. Questo progetto non è in realtà l’unico nel suo genere. Esistono, da un lato, già numerosi “gruppi d’acquisto fotovoltaico” in Italia (i cosiddetti GAF), che come idea si avvicinano già molto allo spirito di questo progetto.
Un altra interessante iniziativa molto più affine a questo progetto viene da oltreoceano: nello specifico dalla California. Si tratta di un progetto in cui un’associazione no-profit raccoglie fondi “etici” (senza fini di lucro) per realizzare impianti fotovoltaici, una sorta di “crowdfunding etico”. I profitti derivanti dal funzionamento delle installazioni, anzichè essere intascati dai proprietari, vengono interamente reinvestiti per la realizzazione di nuovi impianti. Si tratta anche in questo caso di un’interessante esperienza di fotovoltaico in condivisione in ambito “non-profit”. Qui l’articolo che parla di questo progetto.
Anche in Europa la cooperazione energetica è un modello già attivato: in Belgio, la Cooperativa Ecopower ha oltre 45.000 soci, 26 MW di impianti installati e 95 milioni di chilowattora all’anno di energia pulita prodotta con le fonti rinovabili.
In Germania, da sempre avanguardia tecnologia del solare e non solo, sono già oltre 80 mila le famiglie che partecipano a cooperative per l’autoproduzione di energia green.
A chi è rivolta la proposta del fotovoltaico in condivisione di Solar Share?
Il progetto è rivolto a tutti coloro che vogliono l’indipendenza energetica dai grandi operatori elettrici e dalle utility.
L’iniziativa è rivolta ovviamente anche a chi ha a cuore l’ambiente e il futuro del pianeta e a tutti coloro che vogliono installare un impianto fotovoltaico ma che, per motivi burocratici, tecnici o economici, non riescono a farlo. Questa per loro potrebbe essere un’ottima alternativa.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
è possibile questa iniziativa applicarla anche a condomini che desiderano l’indipendenza energetica e quindi risparmio e guadagno d’aria pulita? Immaginate una città come roma che quando picchia il sole sui terrazzi tutto quel calore viene perso sprecato , si può fare? Fatemi sapere
Si secondo me è fattibile, proprio perchè si tratta di installazioni in ambito domestico e per questo detraibili fiscalmente al 50%