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Fotovoltaico senza incentivi: c’è chi installa già in grid parity

Ultimo aggiornamento: 28-01-2013

La fine del quinto conto energia è ormai vicina, e le domande sulle sorti del fotovoltaico dopo la fine degli incentivi iniziano a farsi strada: dopo gli incentivi il fotovoltaico sarà ancora conveniente? Qual è il prezzo al di sotto del quale un impianto conviene anche senza incentivi? Oppure: quanto manca alla famigerata “grid parity“? Ovvero: al punto di pareggio in cui il prezzo dell’energia prodotta da fotovoltaico eguaglia il prezzo dell’energia prodotta da fonti convenzionali? Dalla grid parity in poi il fotovoltaico diventerà di per sè competitivo con le fonti fossili convenzionali per la produzione di energia elettrica.

Questo momento è oggi il momento più atteso, più desiderato,  da tutti gli operatori del settore.
Da questo momento in poi, infatti, installare un impianto fotovoltaico, anche per una normale famiglia o un condominio, potrà risultare un buon investimento sul medio periodo, anche senza gli incentivi.

Ovviamente tutto dipende dal prezzo di installazione “chiavi in mano”, dall’efficienza dell’impianto e dalla quantità di autoconsumo (che è il fattore di maggiore risparmio).

Queste ed altre domande iniziano a farsi pressanti per gli operatori del settore che vedono a rischio le sorti delle proprie attività. Se il fotovoltaico italiano non riuscirà a diminuire ulteriormente i prezzi rischia, dopo la fine degli incentivi, di cadere “tramortito”; dopo che tra il 2010 ed il 2011 ha raggiunto la potenza di primo mercato al mondo.

Già oggi c’è già chi sostiene di poter proporre un impianto fotovoltaico con prezzi e rendimenti tali da renderlo già conveniente anche senza incentivi. Si tratta di Officinae Verdi, una joint venture WWF – Unicredit, che promette già da oggi un’ installazione del fotovoltaico competitiva con le fonti convenzionali.

fotovoltaico senza incentivi e grid parity

Notizia in controtendenza e forse anche un po’ in anticipo. Ma veniamo alla parte più interessante: i numeri.

Parlando di impianti fotovoltaici rivolti alle imprese, che sono le maggiori entità energivore diurne (cioè negli orari di produzione del fotovoltaico), la joint-venture propone installazioni volte all’autoconsumo al prezzo di 0,09 €/kwh. Prezzo decisamente competitivo con le cifre pagate in bolletta ed anche di molto inferiore, circa la metà, all’attuale costo kilowattora del fotovoltaico.

L’amministratore delegato della società spiega come alla base di questa convenienza non ci sia tanto un singolo fattore, ma un insieme di ottimizzazioni e di innovazioni che portano nel complesso ad una maggiore efficienza dei processi e quindi ad una diminuzione dei costi. Si parte da un’analisi approfondita del fabbisogno energetico dell’azienda per realizzare progetti su misura, si riducono i tempi di installazione del 20% ed i costi dei pannelli fotovoltaici vengono ridotti al 40% dell’importo complessivo (tradizionalmente incidono per più del 50%).

I pannelli fotovoltaici installati sono forniti da Solon.

In definitiva, quanto promette Officinae Verdi per un impianto di 100 Kw? Circa 135.000 euro. Prezzo decisamente  competitivo: 1.350 euro per kilowatt di potenza installata. Con questo prezzo, afferma la società, l’impianto si ammortizza in 6 anni producendo energia per circa 25 anni.

I prezzi medi di oggi partono da 2mila euro al Kw “chiavi in mano”.

Ovviamente, il vero vantaggio competitivo di questo tipo di impianto e di questo target è, oltre al costo decisamente basso, l’autoconsumo.
Si avrà, infatti, tanta più convenienza quanto sarà elevata la quota di energia autoprodotta ed autoconsumata sul momento. Con l’autoconsumo, infatti, si ha a disposizione energia che, se prelevata dalla rete, verrebbe pagata con tutti i servizi di trasporto, dispacciamento, oneri, ecc..

La maggiore convenienza si avrà, infatti, per le aziende maggiormente energivore, ovvero quelle che saranno in grado di consumare la quota maggiore di energia prodotta sul momento.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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