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Se la UBS Bank fa il tifo per le rinnovabili…

Ultimo aggiornamento: 15-09-2014

Le Banche, perlomeno quelle solide e intelligenti, sono in grado di captare il cambiamento del mondo, adattarcisi e sfruttarlo a proprio vantaggio: così la UBS Bank arriva a suggerire ai suoi milioni di clienti di unirsi alla rivoluzione delle rinnovabili e dedicarsi all’auto-produzione di energia verde e dai costi competitivi. Ovviamente nessuno è caduto sulla via di Damasco, ma si tratta di una riflessione ponderata ed estremamente seria derivata da un Report fatto realizzare dalla stessa banca e presentato sia ai clienti che agli investitori.

Per entrare nel dettaglio, si dice chiaramente che le grandi Utility devono essere in grado di cambiare strategia, perché la grande produzione centralizzata che conosciamo oggi, a breve non avrà più motivo di esistere, soppiantata dalla generazione distribuita. In particolar modo saranno il fotovoltaico affiancato dai sistemi di accumulo dalle macchine elettriche a cambiare la faccia del mercato dell’energia come lo conosciamo oggi. Il Report della Ubs non parla di tempi biblici, ma già del 2025 e mancano appena 11 anni.

D’altronde se così fosse, verrebbe da riflettere, forse potremmo rispettare anche gli eventuali parametri che l’Unione Europea sceglierà tra qualche settimana sul tema delle rinnovabili e della lotta ai cambiamenti climatici.

rinnovabili

Essendo una banca, la UBS accompagna tutte le sue previsioni da numeri: saranno sufficienti 5 anni per portare il costo delle macchine elettriche a livello di quelle a combustione, tra una decina d’ anni gli accumulatori di energia da collegare ai pannelli fotovoltaici caleranno di prezzo di circa il 50% e già da adesso autoprodurre energia pulita con le fonti rinnovabili conviene: tre cose insieme che soprattutto nei paesi dove l’elettricità costa davvero troppo (come il nostro) faranno crescere a dismisura la generazione distribuita.

Anzi, l’Italia è considerata uno dei paesi che più attrae sul tema del fotovoltaico in autoconsumo: chi è disposto a puntare su di esso può garantirsi un rientro degli investimenti già nel giro di qualche anno.

Sempre secondo il Report, ci saranno poi non solo privati, ma anche grandi aziende pronte ad abbandonare le energie non rinnovabili, magari anche per una questione di immagine: la UBS si spinge poi a fare previsione in favore di alcune Utility, ed incredibilmente Enel è considerata una di quelle in grado di tenere il passo del futuro. Certo, le grandi produttrici di energia non scompariranno, ma dovranno avere la capacità di adattarsi ad un mercato in continua evoluzione, fornendo magari energia in maniera flessibile ma soprattutto migliorando decisamente nei servizi a favore dei consumatori.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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